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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/10/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Del Re difende i conti Ama «Manca il fondo della Regione. E' ovvio che quando viene meno un contributo pubblico viene a mancare 1 milione di euro»

«Non ci sono stati sprechi né negligenza nella gestione. Se avessimo avuto il contributo della Regione avremmo chiuso il bilancio con un attivo di 350 mila euro». Dopo la revoca da amministratore unico di Ama, Agostino del Re si toglie qualche sassolino dalla scarpa e spiega quanto fatto negli ultimi anni di gestione dell'azienda partecipata. A sostituire del Re, Giammarco Berardi, commercialista e consigliere d'amministrazione della Banca di Credito Cooperativo del Gran Sasso d'Italia. «Abbiamo fatto una serie di proposte per risanare la situazione giudicate tuttavia irricevibili, ma non mi interessa difendere me stesso, quanto l'azienda - sottolinea - Non mi devo giustificare, ma raccontare la realtà dei fatti. La mia proposta è stata di intervenire su tre macroaree fondamentali: riduzione dei costi del personale, gestione, e rinnovo del parco mezzi. Tutto è stato determinato dal mancato trasferimento del contributo regionale di 950 mila euro. Abbiamo fatto un'ingiunzione di pagamento cui il giudice ha dato esecutività, ma la Regione ha fatto opposizione. Il collegio dei revisori ha poi stabilito che i crediti non erano più esigibili e quindi si sono cumulati alle perdite di tutti gli anni che hanno determinato una riduzione del capitale sociale». De Re si congratula con Berardi con il quale c'è stato il passaggio di consegne in azienda nei giorni scorsi e sottolinea che «oggi bisogna capire come l'azienda può andare avanti e come si può evitare che ci siano ulteriori perdite». «L'azienda è un'azienda da salvare che da un punto di vista organizzativo funziona, ma ha bisogno di sostegno economico e sotto l'aspetto organizzativo per essere un punto di riferimento dello sviluppo del territorio aggiunge - Tutte le scelte fatte non sono state mai scelte solitarie dell'amministratore: l'azienda ha infatti una struttura organizzativa, amministrativa e gestionale validissima». Dopo gli anni 2012, 2013 e 2014 che avevano creato un margine operativo lordo negativo di 1,6 milioni, «siamo riusciti a fare un inversione di marcia e nel 2015 abbiamo chiuso bilancio in attivo al netto delle tasse che non è una cosa semplice da fare prosegue E' ovvio che quando viene meno un contributo pubblico viene a mancare 1 milione di euro».

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