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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/10/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Silveri (Fi) insiste: «Dalla Mannetti carta straccia». Silveri ha annunciato di voler portare in commissione una ricetta per risanare le partecipate, l'Ama in particolare

Sarà pur vero che la politica è per palati fini, ma certo è che alla fine conferenza stampa di ieri sembra essere sfuggito ai più il senso profondo delle esternazioni del capogruppo di Forza Italia Roberto Junior Silveri. La curiosità di chi si aspettava una dichiarazione di guerra contro Carla Mannetti o contro il livello regionale di Forza Italia è stata disattesa. Non che alcune contraddizioni non siano emerse, quali, ad esempio, le divergenza di vedute fra Pagano e il gruppo consiliare azzurro in occasione della candidatura di Biondi presidente, poi rientrata, oppure quell'ascia di guerra non ancora sotterrata pronta a scagliarsi contro la Mannetti. Una conferenza che arriva all'indomani della ritirata di Biondi alla conquista dell'emiciclo in occasione della quale Silveri ha ribadito due concetti: la fiducia incondizionata nei confronti del sindaco e l'accusa nei confronti di una opposizione che «per dieci anni non ha mostrato progettualità per migliorare lo stato delle società partecipate, e nonostante ciò in consiglio comunale si è messa in cattedra anziché tacere». Non sono mancate le frecciatine per la Mannetti sulle Partecipate: «In una squadra quando si sbaglia non si può mettere la testa sotto la sabbia. E' giusto che come capogruppo di Forza Italia mi sia assunta la colpa di un risultato deludente». Poi Silveri ha annunciato di voler portare in commissione una ricetta per risanare le partecipate, l'Ama in particolare. E l'assessore di riferimento? «Ciò che scrive l'assessore è carta straccia senza l'avallo del consiglio comunale ha incalzato Silveri Le società partecipate sono patrimonio del consiglio comunale e della città». Insomma, l'incomprensione con la Mannetti non sembra essere superata, sollecitato sul J'accuse della Mannetti, Silveri ha ribadito: «Non mi sarei spettato una reazione di quel tenore perché sono un uomo di squadra. Forse c'è chi soffre di sindrome da lesa maestà, peraltro il gruppo di Fratelli d'Italia non ha speso una parola per sostenere l'assessore». Non poteva mancare il cenno politically correct sulla decisione di Biondi di restare sindaco: «Mi sento in dovere di condividere questa scelta. Forza Italia è al suo fianco consapevole che i cittadini attendono i risultati che non hanno visto in 10 anni». E Pagano che aveva posto il veto? «Sono un amministratore non un dirigente ha spiegato Silveri non ho la facoltà di giudicare un percorso che non conosco».

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