PESCARA In Sardegna centrodestra litiga. Anche in Basilicata clima è da barricate. In Abruzzo invece va in scena una sorta di partita a ping pong tutta all'interno di Fratelli d'Italia, il partito designato a indicare il candidato presidente alle regionali del 10 febbraio 2019 della coalizione composta anche da Lega e Forza Italia. A Giorgia Meloni che, pochi giorni, ha chiesto al partito abruzzese di indicarle nomi di politici e personaggi della società civile, le Federazioni hanno dato ieri una risposta chiara. Nessun nome di imprenditore è uscito dalle riunioni di Fratelli d'Italia che si sono tenute a Pescara e Lanciano. Da Teramo invece arrivano segnali di fronda. Mentre L'Aquila, dopo il dietrofront del sindaco Pierluigi Biondi che ha rinunciato alla candidatura, ha deciso di attendere. All'incontro romano che si terrà nella settimana che sta per cominciare quindi verranno portati solo nomi di politici: un replay di quanto è accaduto venerdì della scorsa settimana nel comitato regionale che si è svolto a Chieti Scalo. Parlare di partita a ping pong quindi non è un paradosso. La federazione di Chieti, al termine della riunione alla quale hanno preso parte sia il coordinatore regionale Etel Sigismondi che l'ex vicepresidente della Provincia, Antonio Tavani, non si è sbilanciata facendo nomi di politici ma ha ribadito la linea di escludere dalla rosa dei papabili personaggi della società civile. A Pescara è accaduto di più. Il nome uscito dalla riunione di federazione è quello di Guerino Testa ma all'incontro era presente anche l'imprenditore delle comunicazioni, Michele Russo, che è intervenuto nel dibattito ma non è riuscito a conquistare la nomination che sempre la leader del partito si aspettava.È durissima, infine, la presa di posizione della federazione teramana che ha raccolto anche firme nella Marsica per far quadrato intorno al nome di Giandonato Morra, ex assessore regionale dei trasporti sconfitto al ballottaggio per il Comune di Teramo dopo aver vinto il primo turno. Ma il messaggio che parte dai Fratelli d'Italia teramani è che il partito dà fiducia a Morra.Tirando le somme di quanto è accaduto tra ieri venerdì, non si può parlare di scontro come sta accadendo nel centrodestra in Sardegna e in Basilicata. Ma siamo in una fase di preludio per ora caratterizzata da un messaggio quasi di sfida alla leader che dovrà scegliere una terna di nomi.La domanda è una sola: Giorgia Meloni imporrà Russo rischiando che in Abruzzo finisca come in Sardegna e Basilicata? Ad attendere la sua risposta non c'è solo il centrodestra ma anche gli avversari del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra. Il primo, interessato a pesare chi dovrà confrontarsi con la propria candidata Sara Marcozzi. Il secondo costretto per ora a uno stand by in attesa di ufficializzare il proprio super candidato.