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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Le reazioni. È scontro politico. L'Abruzzo si spacca in due tra pesanti accuse e difese. Da D'Alessandro a Sclocco e Gerosolimo si alzano le barricate contro il Governo. I parlamentari del Movimento 5 stelle: «Non toccheremo i fondi già impegnati»

PESCARA Una levata di scudi generale e trasversale contro quello che viene letto come uno "scippo" del Governo nei confronti dell'Abruzzo. La chiamata alle armi è molto di più di una semplice rivendicazione politica dei partiti di opposizione. Appare piuttosto come un invito ad alzare le barricate in vista di una grande battaglia collettiva che coinvolge tutti gli abruzzesi che, dopo la perdita dei fondi delle periferie, ieri mattina si sono svegliati con la notizia di un'ulteriore sottrazione dei 200 milioni del Masterplan che dovranno servire a finanziare i lavori sull'A24 e A25. L'appello arriva dal deputato del Partito democratico Camillo D'Alessandro, che in una nota dai toni siloniani - «L'Abruzzo trattato come Fontamara, dove praticare ogni prepotenza» - arriva a invocare la creazione di «una grande coalizione di abruzzesi» che possa «mettere insieme la difesa delle nostre ragioni». Insomma, una «mobilitazione dell'Abruzzo» contro Lega e 5 Stelle, considerati «nemici». Convinto che «da questa vicenda possa nascere un nuovo Abruzzo», D'Alessandro apre anche al centrodestra: «Chi in Abruzzo si alleerà con i nostri carnefici è complice, Forza Italia e Fratelli d'Italia se non vogliono essere considerati al pari dei "pali", che nelle rapine sono coloro che stanno a guardare, mettendo in sicurezza il furto, devono avere il coraggio di dire basta. Lega e 5 Stelle, i nemici dell'Abruzzo, vanno isolati, messi al bando».A nome dei parlamentari abruzzesi interviene invece con un post su Facebook la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi. «Si sta lavorando», spiega la candidata presidente, «per poter finalmente impiegare in tempi rapidi denaro pubblico che aiuterà la nostra regione a migliorare la qualità delle infrastrutture stradali che tutti percorriamo ogni giorno, cosa che in passato non è stata fatta. I finanziamenti che per legge sono stati previsti non possono in alcun modo andare perduti in virtù del fatto che sono vincolati da impegni istituzionali. Il ministro Toninelli si sta muovendo in prima persona, mettendoci la faccia, ma dall'altra parte invece c'è chi vuole che in Abruzzo ci si fermi dietro discussioni sterili e di posizionamento politico».Il botta e risposta provoca la reazione, a catena, in primis degli assessori di maggioranza, come Silvio Paolucci che, sulla sua pagina Facebook, esplode: «Il governo del "cambiamento" destra/5 stelle affossa l'Abruzzo. Tolti 200 milioni». O come Marinella Sclocco che non riesce a spiegarsi il motivo del prelievo dei fondi statali con il Decreto Genova: «Le autostrade sono di proprietà statale e tutte hanno concessionari privati che usano fondi pubblici. Quella di Genova (crollata) come quella abruzzese». E, a proposito dell'ultimo blitz sui viadotti del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, evidenzia: «Per ricostruire il ponte di Genova si prendono i soldi dei piloni abruzzesi, ma ci si fanno video per far vedere lo stato di degrado. Coerente». Parla di «77 interventi strategici che non si possono smobilitare» il consigliere regionale Luciano Monticelli, mentre Andrea Gerosolimo di Abruzzo Civico sottolinea che «i fondi del Masterplan rappresentano una straordinaria opportunità per il rilancio socio economico della nostra Regione, della Valle Peligna e dell'Alto Sangro. Genova e le nostre autostrade rappresentano indubbiamente una priorità, ma il Governo ha il dovere di reperire le risorse altrove, soprattutto di chiederle ai titolari delle convenzioni».Dice senza mezzi termini di essere pronto alla mobilitazione «contro questa ingiustizia» Angelo Radica, sindaco di Tollo in quota centrosinistra, mentre l'assessore comunale all'Urbanistica di Chieti, Mario Colantonio, evidenzia che «Chieti perde 19 milioni di euro, che aggiunti agli 11 milioni del bando di rigenerazione urbana, assommano a 30 milioni di euro tolti alla città. Vergogna». «Ancora una volta sarà l'Abruzzo a pagare il conto salatissimo del Governo, circa 200 milioni di euro sottratti ai nostri Comuni», si rammarica il segretario regionale del Pd, Renzo Di Sabatino, seguito dal capogruppo Pd di Teramo Luca Pilotti che, in risposta a quella che definisce «una guerra dei poveri» convoca un consiglio comunale straordinario con tutti i deputati «per contrastare questa ulteriore e gravissima spoliazione contro provvedimenti che mirano a dare il colpo di grazia a una comunità già in ginocchio». Dalla parte della società civile, si registrano gli interventi dell'architetto pescarese Tommaso Di Biase: «È un furto inaccettabile chiamato eufemisticamente rimodulazione» e dell'ingegnere di Atri Alessandro Italiani: «Toninelli viene a fare lo show in Abruzzo, fa finta di fare le verifiche invece controlla quanti soldi può portare via». Savino Saraceni, presidente regionale di Cna Abruzzo, chiede, infine, al Governo di «rivedere questa scelta che penalizza i cittadini e le imprese della nostra regione, destinando alla messa in sicurezza di A24 e A25 fondi aggiuntivi».

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