PESCARA «Anche gli abruzzesi forti e gentili ogni tanto si inc...». Giovanni Lolli abbandona per un attimo il linguaggio istituzionale e sceglie quello diretto, mobilitando la piazza contro l'ultima mossa del governo: 250milioni cancellati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) assegnato all'Abruzzo per essere destinati alle opere di messa in sicurezza della A24 e della A25. Una manovra di bilancio contenuta nel Decreto Genova del ministro Toninelli che manda in fumo le opere (molte delle quali già assegnate attraverso le convenzioni) del Masterplan: mitigazione del rischio idrogeologico, manutenzione delle strade provinciali, ecc. Domani il presidente vicario della Regione avrà un incontro al ministero per la Coesione territoriale, un tavolo tecnico in cui sia lui che il direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, chiederanno la modifica del provvedimento portando tutta la documentazione necessaria per convincere che le ragioni dell'Abruzzo non sono soltanto politiche.
METODO
Lolli ha parlato ieri di vicenda grave, sia nel merito che nel metodo, invitando tutti a fare sentire la propria voce al di là degli schieramenti: «Se nell'incontro di mercoledì non saremo ascoltati, lunedì prossimo convocherò una grande assemblea con i parlamentari, i sindaci, gli imprenditori, i sindacati, per cancellare questa follia». L'altra premessa è che la messa in sicurezza delle autostrade è, da sempre, anche una priorità della Regione: «Ma - precisa ancora il presidente vicario - quest'opera spetta allo Stato. Pensate cosa sarebbe successo a Genova, con le dovute proporzioni del caso, se avessero detto a quella Regione: il nuovo ponte ve lo costruite con i vostri soldi».
LUGLIO
Lolli ha anche fatto riferimento a un incontro al ministero del luglio scorso: «La notizia che ci diedero in quella circostanza fu che la concessionaria Strada dei parchi non era bancabile, quindi occorreva una anticipazione dei 250milioni destinati ai lavori di messa in sicurezza». Soldi che il governo non aveva in bilancio, per cui si chiedeva l'intervento della Regione. In realtà, di questa somma una parte (100milioni) era già a disposizione di Strada dei parchi, che aveva trattenuto in cassa le somme dei pedaggi dovuti allo Stato. Come ricorda ancora Lolli. Per l'Abruzzo si trattava di anticipare soltanto una parte della somma necessaria (circa 80milioni), con la restante quota a carico della Regione Lazio (altri 20 milioni in proporzione ai tratti di percorrenza). La sorpresa è arrivata con il Decreto Genova, con cui sottraendo all'Abruzzo i 250milioni dal capitolo del Masterplan, l'intero importo dei lavori di messa in sicurezza delle due autostrade viene accollato alla Regione. La motivazione del governo sarebbe che l'Abruzzo ha tardato a impegnare quei finanziamenti, smontata così dal direttore Rivera: «La Regione ha già firmato convenzioni con i soggetti attuatori per 700milioni di euro. All'interno di questa cifra, progetti per ben 536milioni sono stati caricati sulla piattaforma ministeriale». Una delle conseguenza del Decreto Genova, potrebbe dunque essere quella di scatenare il caos e una serie di contenziosi. Si fa sentire anche il segretario regionale del Pd, Renzo Di Sabatino: «Questo è il regalo che il governo sta facendo all'Abruzzo, nel totale disinteresse dei suoi parlamentari giallo-verdi».