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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La battaglia dei sindaci abruzzesi. Sciullo, Borrelli e Rucci pronti a mobilitarsi. La protesta parte da Pescocostanzo

PESCARA Parte da una delle piazze più belle d'Abruzzo, quella di Pescocostanzo, la mobilitazione dei sindaci «contro la spoliazione delle risorse del Masterplan» e «contro una politica che non rispetta gli impegni assunti, ma toglie tanti soldi sui quali i Comuni avevano fatto affidamento». Una battaglia dal basso, che punta a «superare gli steccati politici per coinvolgere gli amministratori di tutti gli schieramenti politici che abbiano il coraggio di venire in piazza per combattere una battaglia per salvare i fondi dell'Abruzzo». A lanciare l'appello, ieri mattina, prima dell'ultima precisazione del Ministero, è il sindaco di Pescocostanzo Roberto Sciullo. «Sono un sindaco di sinistra, ma questo non è importante», precisa Sciullo, «perché il Masterplan si può condividere o no, ma le somme una volta stanziate devono essere spese per quei progetti e non per altri interventi. Anche io, nel mio primo anno da sindaco, mi sono ritrovato con tanti lavori da fare che non condividevo. Ma li ho portati a termine, perché questo fa un bravo amministratore. L'Abruzzo su questi soldi, indipendentemente se siano stati impiegati o no, ci ha fatto affidamento. Lo Stato si è preso un impegno con gli abruzzesi e non può cambiare idea all'improvviso. Lo ha già fatto una volta con i fondi per le periferie e adesso vuole stornare i soldi del Masterplan per le urgenze». Sciullo nutre un'ambizione: riportare la politica tra la gente. In che modo? «Allargando la mobilitazione a tutti gli schieramenti e anche ai politici nazionali, iniziando dalla base, da una piazza piccolissima quale quella del mio Comune». Le motivazioni della protesta accomunano diversi sindaci, come Giulio Borrelli di Atessa, presente ieri mattina alla conferenza stampa istituzionale di Lolli. «Bisogna fare fronte comune per difendere i nostri territori», spiega Borrelli, «per noi è una battaglia capitale. Non ci interessano le polemiche politiche, ma se vengono sottratte risorse per progetti fondamentali come le opere che riguardano il dissesto idrogeologico e la bonifica del torrente Apello, da decenni in stato di abbandono, è ovvio che siamo preoccupati. Chiunque domani si troverà a governare la regione avrà questi problemi. È per questo che mi auguro che il Governo ci ripensi e si possa tornare indietro, trovando un'intesa per l'Abruzzo». E mentre il vicesindaco di San Giovanni Teatino Giorgio Di Clemente, dopo aver partecipato all'incontro in Regione, si riserva di discuterne prima con gli altri colleghi di centrodestra, Ignazio Rucci, primo cittadino di Ripa Teatina, sottolinea «il grosso problema giuridico di fondo visto che tanti enti appaltatori hanno già avviato i disciplinari, le gare d'appalto o addirittura affidato i progetti alle imprese».

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