GENOVA «Bucci aprici le strade» urlano gli abitanti e i commercianti della Valpolcevera per la prima manifestazione di piazza dopo il crollo del ponte Morandi. Striscioni, cori e qualche fischio, isolato, all'arrivo dei due commissari - il presidente della Regione, Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci - in piazza De Ferrari, con i manifestanti posizionati dietro a un lungo nastro bianco e rosso: «Vi facciamo vedere come si sta al di lą della zona rossa - gridano - la pazienza č finita. Siamo stanchi di vivere dietro a un muro. Se entro 30 giorni non verranno riaperte le strade torneremo in piazza e bloccheremo la cittą». Da «al di lą del ponte», nonostante il giorno lavorativo, sono arrivati in oltre un migliaio, pacifici ma determinati: nessuna vera contestazione, ma neppure applausi al contrario di quanto avvenne il 14 settembre, giorno della commemorazione cittadina della tragedia. La richiesta č di difendere i posti di lavoro per chi vive vicino alla zona rossa, di potenziare i presidi sanitari ma soprattutto di riaprire le strade di sponda del torrente. Almeno una, ma in fretta: «Se si riaprono le strade possiamo tornare ad arrivare in orario al lavoro, a raggiungere gli ospedali e gli ambulatori, anche ad avere una vita sociale», spiega Gianluca Briata che ha partecipato all'incontro con Toti e Bucci, rilevando «non una cattiva volontą ma un certo senso di impotenza rispetto a quello che č il divenire della situazione, sia nei confronti dei tempi della giustizia, sia rispetto al decreto Genova». In cittą č arrivato il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, che ha incontrato la commissaria europea Violeta Bulc e le istituzioni locali: «Il decreto sarą migliorato - ha detto - ma invito a non contestarlo perché scritto non solo con il cuore e con la mente vicini a Genova, ma con una tecnica giuridica che permetterą al nuovo commissario Bucci di lavorare bene. Toninelli ha poi incontrato una delegazione di sfollati. «Non raccontateci bugie», gli hanno detto.