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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Fondi bloccati, si punta a cambiare la legge. Lolli oggi alla Camera chiederà di cancellare una parte del decreto Genova. Lunedì vertice di sindaci e parlamentari abruzzesi di tutte le forze politiche

PESCARA Basta cancellare una frase per far tornare il sorriso agli abruzzesi e cancellare con un colpo di spugna tutte le polemiche. Poche parole da eliminare con un tratto di matita dal decreto Genova, nel punto in cui Lega e 5 Stelle hanno stabilito di dirottare i 200 milioni di euro del Patto per lo sviluppo, leggi Masterplan, per finanziare i lavori sulle autostrade A24 e A25. Le prime rassicurazioni, finora soltanto verbali, sono arrivate dalla struttura del ministero per il Sud, mentre lunedì una nota del ministero delle Infrastrutture aveva già chiarito l'impegno a «fare di tutto» per ristorare le somme con la legge di bilancio che dovrà poi essere approvata in Parlamento entro la fine dell'anno. «Una risposta positiva c'è stata, ma non esulto perché prima voglio vedere le carte», mette le mani avanti il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli, annunciando la sua presenza oggi a Roma per l'audizione sul decreto Genova in sede di commissione Trasporti della Camera. Lunedì prossimo, invece, il presidente pro tempore ha convocato tutti i parlamentari abruzzesi, i consiglieri regionali e gli amministratori comunali «di tutti gli schieramenti politici», oltre ai rappresentanti degli enti locali e ai soggetti beneficiari che hanno sottoscritto le convenzioni per i progetti del Masterplan. Obiettivo: individuare una linea di intervento comune.
L'EMENDAMENTO. La strategia è semplice: investire i deputati e i senatori eletti in Abruzzo affinché si facciano portavoce di un emendamento soppressivo al decreto Genova. La presentazione dell'emendamento «per cancellare una vera e propria vergogna: lo scippo del ministro Toninelli ai danni degli abruzzesi» è stata resa nota anche dalla deputata aquilana del Pd Stefania Pezzopane. La richiesta è di abrogare il passaggio dell'articolo 16, comma d, in cui il Governo stabilisce di rimpinguare il "Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2025" previsto per la messa in sicurezza di A24 e A25, anticipando le somme di tre anni sulla data stabilita, ma «a valere sulle assegnazioni per interventi già programmati nell'ambito dei Patti di sviluppo sottoscritti con le regioni Abruzzo e Lazio». Somme che si traducono in 200 milioni tolti all'Abruzzo e 50 milioni al Lazio.
LE REAZIONI. È affidata a un video, pubblicato sulla sua pagina Facebook, la reazione dell'assessore regionale al Bilancio Silvio Paolucci: «È gravissimo quello che è accaduto con il decreto legge. Il taglio di 200 milioni di euro aggredisce i Comuni, le strade provinciali, i depuratori e tutto ciò che la regione aveva messo a disposizione della comunità degli abruzzesi. Noi ci auguriamo che questo sciagurato decreto possa essere modificato, basta semplicemente togliere la parola "Abruzzo e Lazio" e spalmare questa anticipazione sull'intero ammontare delle risorse nazionali». Sulla stessa lunghezza d'onda anche i Giovani democratici di Pescara. Il segretario Claudio Mastrangelo e Lorenzo Marinari, in un altro video, invitano i loro coetanei a ribellarsi contro «l'ennesima truffa del Governo ai danni dell'Abruzzo».
LE RASSICURAZIONI. La struttura del ministero per il Sud ha confermato ieri a Lolli l'avanzamento progettuale, che vede l'Abruzzo «prima regione in Italia per il caricamento sulla banca dati unitaria dei progetti sottoscritti, per un ammontare di circa 560 milioni di euro». «Fonti dello stesso ministero», fa sapere Lolli, «ci hanno riferito di aver predisposto un emendamento per correggere quanto previsto nel decreto legge. Non mi importa chi presenterà questo emendamento», precisa Lolli, «se lo faranno i parlamentari abruzzesi, se il Pd o il Governo, basta che sia approvato». In cambio assicura che «l'Abruzzo è disponibile a fare la propria parte». In che modo? «Ci metteremo intorno a un tavolo», aggiunge, «chiederò di utilizzare le somme del piano operativo nazionale che servirebbero per interventi non urgenti, che possono quindi essere posticipati, quali l'allungamento dell'asse attrezzato a Pescara e l'acquisto di materiali rotanti. Parliamo di somme tra i 20 e i 30 milioni di euro. Il resto dovrà però essere erogato dal Governo».
L'OPPOSIZIONE. «I soldi ci sono», ha detto ieri anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Lorenzo Sospiri, «basti pensare che i fondi nazionali Fsc del Mit ammontano a 13,5 miliardi». «La Regione», sostiene Sospiri in una nota, firmata anche dal consigliere regionale del suo stesso partito Mauro Febbo, «oggi paga lo scotto dell'inesperienza amministrativa del Movimento 5 Stelle, dei pasticci ereditati dal Governo nazionale a guida Pd nonché della lentezza di quello regionale nello spendere i fondi del Masterplan. Assistiamo a una totale confusione, a tratti imbarazzante e preoccupante. Ricordiamo che una parte dei 250 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza di A24 e A25 erano stati già individuati, sempre con decreto legge, nel fondo di sviluppo e coesione, ma poi bloccati a causa di pasticci e ricorsi per definire se il canone a carico del concessionario Toto spettasse al ministero delle Infrastrutture o ad Anas».

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