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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Dalla Fondovalle Sangro ai porti di Pescara e Ortona. Ecco l'elenco dei 15 lavori più costosi compresi nei Fondi per lo sviluppo. Il taglio di 200 milioni, se confermato, rischia di generare contenziosi a catena

PESCARA Ci sono i lavori attesi da decenni per il completamento della Fondovalle Sangro, la maxi infrastruttura che collega Adriatico e Tirreno, nel tratto compreso fra la stazione di Gamberale e quella di Civitaluparella, finanziati dalla Regione in parte con i fondi del Masterplan (78 milioni di euro) e in parte con il decreto Sblocca Italia (69 milioni) emanato dal precedente Governo. C'è la convenzione già firmata per il primo stralcio dell'impianto irriguo sul Fucino, che costerà 50 milioni e rappresenterà un'opera di fondamentale importanza per tutta l'economia agricola della Marsica. E poi ci sono gli interventi già programmati per rilanciare i porti di Ortona, grazie a uno stanziamento di 40 milioni e mezzo, e Pescara, che con un investimento di 15 milioni vedrebbe ultimata la deviazione del canale oltre la diga foranea, in modo da risolvere una volta per tutte il grave problema dell'insabbiamento. Nel calderone dei lavori pubblici che rischiano di essere sacrificati per consentire al Governo di recuperare le liquidità necessarie a finanziare gli interventi di messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, sono compresi 350 cantieri spalmati sulle quattro province abruzzesi suddivisi in 77 enti appaltatori tra Comuni, Province, università, Sovrintendenza e persino l'Enel. Il decreto Genova, che predispone una serie di misure per i cittadini colpiti dal crollo del ponte Morandi e aiuti economici per sistemare i pilastri erosi delle autostrade d'Abruzzo, stabilisce una rimodulazione dei Fondi per lo sviluppo già stanziati dal precedente governo di centrosinistra. Rimodulazione che si traduce in un taglio di 200 milioni di euro, su un totale di 734 milioni compresi nella dotazione complessiva del Masterplan.Nella lista dei 15 interventi economicamente più corposi, compaiono le reti di collettamento e i depuratori dell'intero territorio regionale (38 milioni), gli interventi di difesa idraulica e idrogeologica (30 milioni), ma anche la valorizzazione dell'ex manicomio di Teramo (30 milioni), il completamento, il potenziamento e l'adeguamento di 10 reti idriche (21,5 milioni) oltre all'ampliamento dell'aeroporto d'Abruzzo (nuova pista di volo, tunnel pedonale e altri interventi). Ma nell'elenco delle opere che oggi rischiano di restare sulla carta figurano anche 18 milioni per il polo agro-bio-veterinario dell'università di Teramo, i percorsi ciclabili dalla costa alla collina all'entroterra (19 milioni e 700mila euro), la funicolare di Chieti per collegare il centro storico con il campus universitario e con l'ospedale (13 milioni), il recupero di una serie di borghi e aree interne a rischio spopolamento.

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