«Se ti chiedessi di riprovare, non ci crederesti mai...», cantava Franco Califano. L'Atac però ci riprova. A licenziare l'autista Ezio Capri, per tutti il Califfo perché nel 2014 venne beccato dalla Finanza a cantare Tutto il resto è noia in un locale notturno, mentre all'azienda si dichiarava malato. Sospeso, fu però riabilitato da un giudice, che scrisse: «L'attività canora è compatibile con la malattia». Tornato in azienda, era stato spedito al parcheggio di piazzale dei Partigiani. Qualche giorno fa è stato licenziato di nuovo. La partecipata lo ha denunciato, insieme a un collega, con l'accusa di avere intascato i pedaggi degli automobilisti.