Allungatevi sul divano di cittadinanza e chiudete gli occhi, lasciandovi cullare dalla voce del ministro Toninelli. Con le sue proverbiali capacità di concentrazione, egli vi trasporterà dentro universi paralleli. Visualizzate ora il tunnel del Brennero, osservatelo materializzarsi mentre lui ne parla in televisione. Ecco — sta raccontando — un nostro camion che lo solca pieno di fiducia, nonostante le autorità del Tirolo tentino di forargli le gomme… Qualcuno vi segnala che il tunnel è ancora in costruzione e finirà, se finirà, nel 2025? Zittitelo: è un disturbo che proviene dal triste mondo dei debiti e dello spread che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Voi respirate profondamente e percorrete il tunnel in direzione Milano, stando attenti ai camion, poi girate verso Nordovest. Sentite quel fruscio di tubolari in lontananza? Sì, è il Toni Tav, la ferrovia della discordia che con la sola forza del pensiero il ministro ha trasformato in pista ciclabile. Grazie alla pedalata assistita, e assistita da lui, raggiungete agevolmente il centro di Roma, assaporando le strade lisce come biliardi e i topi di cittadinanza che dirigono il traffico. Ma adesso osservate il ponte di Messina: è in funzione da anni e Toninelli sta inaugurando il casello subacqueo di Lampedusa, collegato direttamente con il tunnel del Brennero per dirottare in Tirolo le navi dei migranti. Ultimo esercizio per oggi: a un cenno del ministro, visualizzate il nuovo ponte di Genova. Come dite? Non si vede niente?