SULMONA Fanno quadrato attorno al Masterplan annunciando che saranno compatti in Regione a difesa dei diritti del Centro Abruzzo. Erano in tante le fasce tricolori presenti a Palazzo San Francesco, su iniziativa del sindaco Annamaria Casini per discutere dei rischi che corre il Centro Abruzzo qualora dovesse perdere i fondi stanziati dal Masterplan. Per questo hanno annunciato la loro presenza insieme a parlamentari, forze politiche, sindacati e associazioni di categoria all'assemblea convocata dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli per lunedì prossimo. Dall'urgenza di difendere i progetti e fondi previsti nel Masterplan, che interessano gran parte dei centri del territorio, il discorso si è allargato, inevitabilmente, a tutti i nodi riguardanti il Centro Abruzzo. «Non possiamo giocare sempre in difesa davanti ad emergenze e problemi che ogni giorno siamo costretti ad affrontare, a cominciare da tribunale e ospedale», ha sottolineato Casini, «è il momento di passare all'attacco e cominciare a fare proposte e a battersi in modo deciso, per salvare il diritto dei cittadini del Centro Abruzzo ad avere un futuro». Presente all'incontro anche il sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia, Angelo Caruso, il quale ha sottolineato che «bisogna fare unità se si vogliono vincere le battaglie. Bisogna uscire dall'angolo, dove la crisi ci ha spinto, ricompattare il territorio e promuovere azioni incisive». Il tribunale di Sulmona è stato al centro dell'intervento della sindaca di Pratola Peligna Antonella Di Nino la quale ha sottolineato l'urgenza di riaprire la vertenza con il ministero della Giustizia. «Va chiesto ai parlamentari abruzzesi della maggioranza di governo di farsi promotori con il ministro Bonafede», ha sottolineato Di Nino, «partendo dalla delibera approvata dai Comuni lo scorso dicembre, che contiene tutti i requisiti per la permanenza del presidio di giustizia sulmonese, a iniziare dalle caratteristiche orografiche. In un suo intervento a giugno a Bari, il ministro ha aperto infatti alla valutazione dei casi singoli, e il tribunale ha caratteristiche chiare e stringenti. Il Consiglio dell'Ordine forense chieda un incontro con i parlamentari»