ROMA Il Cda di Autostrade, «ritenendo essenziale l'obiettivo di ripristinare nel minor tempo possibile il viadotto Polcevera, ha inviato al Commissario il progetto per la ricostruzione elaborato dalla società, in adempimento delle previsioni di Convenzione». Il progetto prevede «demolizione e ricostruzione del Ponte da realizzarsi in nove mesi» dall'approvazione e dalla disponibilità delle aree. Sul progetto Autostrade «è pronta ad impegnarsi contrattualmente al rispetto dei tempi indicati, fornendo garanzie economiche».
I TEMPI
La società si dice «disponibile a sviluppare eventuali ulteriori ipotesi progettuali, laddove richieste dal Commissario. La società ritiene che la presentazione della soluzione progettuale e operativa sia doverosa e legittima e la più efficace per ripristinare in tempi certi e rapidi la tratta autostradale Genova Aeroporto-Genova Ovest, auspicando (ovviamente salva la tutela delle sue ragioni) che possa essere positivamente valutata dal Commissario Straordinario e dalle Istituzioni». Intanto gli sfollati chiedono garanzie sugli indennizzi, gli spedizionieri si preparano alla class action e i volontari si mobilitano. A quasi due mesi dal crollo del ponte Morandi serpeggia tensione a Genova per le risposte che non arrivano.
LA COPERTURA
Gli sfollati hanno inviato una lettera a Montecitorio e al Ministro dei trasporti «dopo 56 giorni di attese, di sofferenze, di ambiguità» per esprimere «le perplessità e le aspettative deluse riscontrate in questa versione del decreto Genova». Nel dettaglio chiedono che l'articolo 1 venga modificato, assicurando un piano di indennizzi per le case che dovranno essere demolite per la realizzazione del nuovo ponte, e garantendo la relativa copertura finanziaria, «magari acquisendola dal concessionario del tratto autostradale». Domenica prossima, a due mesi esatti dalla tragedia, si ritroveranno in un pranzo collettivo sotto il ponte della ferrovia, ai limiti della zona rossa. Sul piede di guerra anche gli spedizionieri, che preparano una class action' contro i responsabili della tragedia per i danni subiti e per l'impatto sui fatturati. «Stiamo valutando con gli avvocati quali percorsi seguire per tutelare le nostre aziende rispetto ad un aumento dei costi che si preannuncia importante e alla riduzione di fatturato» spiega il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta. Sul Decreto Genova, poi, è tornato il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone: «Il governo ha sottovalutato il rischio delle infiltrazioni mafiose. Non è un rischio da azzeccagarbugli. I lavori si devono fare ma creando un reticolo di norme vere». Immediata la replica del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, secondo cui «la cultura del bloccare le opere per paura dei ladri sembra una cultura che non ha portato bene, a questo paese occorre vigilare con grande attenzione e lasciare che le opere si facciano». Intanto Di Maio torna a parlare di Autostrade per l'Italia, ribadendo che la procedura per la revoca della concessione è partita.