ROMA Il dossier Alitalia è sotto la lente di Ferrovie dello Stato. Con davanti poco più di due settimane per valutare di trasformare la manifestazione di interesse presentata venerdì in offerta vincolante. E nell'attesa che il Governo faccia chiarezza sul piano per il rilancio dell'ex compagnia di bandiera, dopo la divisione tra i due vice premier Di Maio e Salvini e il titolare del Tesoro Tria sul progetto di una newco con il Mef. Parallelamente proseguono i contatti con i potenziali partner stranieri, con Delta in pole position e EasyJet pronta a scendere in campo in consorzio con altri soggetti. Quando mancano 16 giorni al termine del 31 ottobre per la cessione della compagnia (fissato nella legge 77 del 21 giugno 2018, che fissa anche la scadenza del rimborso del prestito al 15 dicembre), sul tavolo dei commissari straordinari c'è la manifestazione di interesse non vincolante di Ferrovie, presentata subito dopo che la società è stata tirata in ballo dal ministro dello sviluppo Luigi Di Maio per un ruolo «finanziario». Una mossa necessaria per permettere alla società ferroviaria di accedere alla data room e analizzare al meglio il dossier. Ma che, se dovesse prevalere il modello disegnato dallo stesso Di Maio (con l'avvallo del premier Conte e di Salvini), potrebbe sfociare nella presentazione di una offerta vincolante entro fine mese, rispettando così la scadenza e garantendo la soluzione «nazionale» indicata dal contratto di Governo. Il nodo, tuttavia, resta politico. Sulla soluzione prospettata da Di Maio - la creazione di una newco con dentro il Tesoro (al 15% circa) e Fs, una dotazione di 2 miliardi e il ruolo di Cdp per finanziare il rinnovo della flotta - restano da sciogliere vari nodi, a partire da come sarà composta la newco, come avverrà l'intervento dello Stato e come si può convertire parte del prestito in equity restando nella cornice delle regole Ue. Ma oltre ai dubbi su un progetto ancora abbozzato, c'è anche la frattura interna al Governo, tanto che si ipotizza un vertice sul dossier. Dal Tesoro si smentisce che ci sia uno scontro, ma si percepisce la necessità di un chiarimento per ristabilire le competenze, visto che le due società di Stato coinvolte, Fs e Cdp, sono controllate del Tesoro: «si esaminerà il progetto di rilancio di Alitalia, ognuno per la sua parte di competenza, il Mise per il progetto industriale, il Mef per il suo ruolo», ha spiegato la portavoce di Tria. Verrebbe rimandato invece ad una fase successiva l'ingresso del partner industriale internazionale, su cui Di Maio ha ricevuto «tantissime disponibilità». Il lavoro più avanzato sarebbe quello con l'americana Delta, coinvolta già con il precedente governo nella cordata con Cerberus, Air France e EasyJet. In pista c'è anche la low cost inglese, che ha discussioni «in corso» e «continua ad essere interessata ad una Alitalia ristrutturata, come parte di un consorzio».