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Data: 19/10/2018
Testata giornalistica: Il Fatto Quotidiano
Viadotti A24-25, ministero: “Strada dei Parchi limiti traffico”. E la concessionaria si adegua: “Ok a vincoli su 87 ponti”

Nella relazione inviata dall'Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Mit allo stesso ministero, nonché alle prefetture competenti, si sottolinea che il decadimento manutentivo riscontrato "è tale da non poter dimostrare il raggiungimento di adeguato standard di sicurezza con il regolare transito" e "l'esclusiva responsabilità della Società concessionaria in termini di sicurezza". Richiamo anche su due frane e avviso su 14 gallerie: "Da adeguare entro aprile, tempo non basta"

“Strada dei Parchi deve limitare il traffico” perché i sopralluoghi sui viadotti hanno evidenziato che il decadimento manutentivo riscontrato “è tale da non poter dimostrare il raggiungimento di adeguato standard di sicurezza con il regolare transito” della circolazione. Dopo il botta e risposta sulle condizioni della A24-25, arriva l’affondo del ministero delle Infrastutture nei confronti della concessionaria Toto che gestisce la Roma-L’Aquila-Pescara. E Strada dei parchi si adegua, comunicando di aver esteso a tutti gli 87 ponti ispezionati le misure già previste dal 2017 su 8 viadotti: divieto di fermata dei mezzi pesanti in corsia di emergenza, divieto di sorpasso e obbligo di distanziamento di 50 metri dei mezzi pesanti.

Nella relazione inviata dall’Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Mit allo stesso ministero, nonché alle prefetture competenti, si sottolinea la “precaria stabilità statica” dell’infrastruttura e “l’esclusiva responsabilità della Società concessionaria in termini di sicurezza” e il dirigente che firma il documento, l’ingegner Placido Migliorino, ritiene che Strada dei Parchi debba individuare le “condizioni di traffico” che garantiscano la sicurezza e proceda nella regolamentazione “con l’emissione di specifiche ordinanze da emettersi con l’urgenza che il caso richiede”.

Particolare attenzione, si legge nel documento di 14 pagine, “dovrà essere posta nella regolamentazione del transito dei veicoli pesanti” e chiede di limitarne il transito non solo agli 8 viadotti già oggetto di un’ordinanza del 2017 ma a tutti gli 87 ispezionati. Raccomanda poi “prove di carico su scala reale”, un monitoraggio degli impalcati e quello sismico con l’installazione di accelerometri e altra “adeguata strumentazione” in grado di misurare “deformazioni” e “spostamenti”.

L’Ufficio ispettivo segnala anche “la precaria condizione di stabilità accertata in corrispondenza della frana di Roviano e della frana di Arsoli“. In quei due punti, sostiene Migliorino, “non si ritiene procrastinabile l’intervento di messa in sicurezza dei rispettivi versanti”. Il monitoraggio delle opere già in atto, sottolinea l’Uit di Roma, “costituisce solamente una condizione necessaria ma non sufficiente per la salvaguardia della pubblica incolumità“.

Il dirigente ricorda anche che lungo l’infrastruttura sono presenti 14 gallerie per le quali “sussiste l’obbligo di adeguamento entro il 30 aprile 2019“. A suo avviso, sottolinea, “l’esecuzione dei lavori (…) non sia compatibile con il tempo residuo” nonostante i progetti esecutivi già approvati e quindi “è verosimile l’ipotesi che all’1 maggio 2019, le autostrade A24 e A25 non saranno in regola”. Quindi, avverte, “dovranno essere individuati appropriati disposti legislativi che consentano di mantenere in esercizio l’infrastruttura autostradale”. In caso contrario, conclude Migliorino, “potrebbe essere necessario interdire al traffico le tratte autostradali interessate” dalle gallerie.

Per quanto riguarda le azioni sismiche, spiega l’Uit, gli accertamenti eseguiti “hanno dimostrato un’elevata vulnerabilità nella stragrande maggioranza dei 339 viadotti presenti sulle autostrade A24 e A 25″. Infrastrutture, evidenzia Migliorino, “utilizzabili anche ai fini della Protezione Civile in caso di sisma” e quindi, poiché “si ritiene che ai fini sismici non sussistano” gli adeguati standard di sicurezza, è “estremamente urgente intervenire con i necessari lavori di adeguamento”.

Dopo la polemica di mercoledì, l’a.d. di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, è tornato a ribadire: “Noi garantiamo la sicurezza al 100% dell’autostrada in condizioni normali di esercizio. Se io mi accorgo che c’è un problema prendo tutti i provvedimenti per garantire la sicurezza dell’utenza. Se mi accorgo che un viadotto sta per crollare devo chiudere il viadotto, spetta a me. Se non ho questa convinzione non lo chiudo, perché posso essere accusato di interruzione di pubblico servizio“. Invece, ha aggiunto al termine dell’audizione in commissione Territorio del consiglio regionale dell’Abruzzo, “se invece il ministro, perché ha le sue convinzioni, dice che l’autostrada è pericolosa, io chiedo al ministro di dirmi di chiudere l’autostrada“.

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