L'AQUILA Dopo una giornata di bagarre sul caso autostrade, all'ora di cena scoppia la bomba. La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta sulla sicurezza delle infrastrutture, tra cui viadotti e piloni, delle autostrade A24 e A25. Le indagini condotte dai carabinieri, sono scattate dopo il caso, nella serata del 10 settembre scorso, della caduta di pezzi di calcestruzzo dalla parte sottostante del viadotto San Giacomo, sulla Roma-Teramo. A presentare, tra gli altri, un esposto sono stati gli uffici competenti della Regione. I carabinieri avrebbero già effettuato delle acquisizioni di documenti in varie sedi istituzionali. Nel fascicolo, per ora contro ignoti, anche la relazione dei vigili del fuoco che sono intervenuti nella tarda serata per rimuovere altri pezzi rimasti sospesi: in quel documento, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato accertato lo stato di degrado della parte sottostante lungo viadotto. Strada dei Parchi era intervenuta il giorno dopo con una squadra munita dell'apparecchiatura denominata «bybridge» che permette di creare un ponteggio per consentire ai tecnici di rimuovere pezzi di calcestruzzo pericolanti. Questo dopo che il Mit aveva segnalato in giornata «Margini di sicurezza molto limitati» delle due infrastrutture. A tal punto che, tanto per fare un esempio, viene consigliato il transito di un solo mezzo pesante alla volta per ogni campata. La relazione firmata dall'ingegnere del Mit Placido Migliorino, direttore generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, getta un'ombra pesante sulle condizioni di A24 e A25. Tanto da invitare il concessionario, Strada dei Parchi, a prevedere specifiche e urgenti ordinanze per la regolamentazione del traffico dei mezzi pesanti, ma anche prove di carico su scala reale, monitoraggi delle deformazioni degli impalcati sotto l'azione de carichi per definire soglie di allerta, monitoraggio sismico attraverso adeguata tecnologia per arrivare a un vero e proprio di allerta sismica. Nell'attesa, però, il quadro che emerge solleva più di un punto interrogativo. L'indagine degli ispettori ministeriali ha riguardato 87 viadotti (il 26% del totale), controllati in 89 sopralluoghi, nell'arco di sei giorni: 5 e 6 settembre, 1, 2, 3 e 5 ottobre. Altri quattro giorni sono serviti per la verbalizzazione in contraddittorio con Strada dei Parchi. Si è andati a verificare i viadotti sottoposti a maggior degrado manutentivo e prioritari per l'adeguamento sismico. Al termine delle verifiche i viadotti sono stati divisi in due gruppi. Quelli messi peggio sono, per la A24: Le Monache, Fornaca, Sant'Elia, Colle Alto, Valle Intenza, Cerchiara, Cretata, Sant'Onofrio, Tornimparte, Cannuccette, Costa del Mulino, Bagnatore, San Nicola 1, Le Pastena, Pietrasecca, Vaccarini; per la A25 Pie' di Campo, lo svincolo di Bussi, Ponte della Valle, Cocullo, Santa Croce, Pietra Rossa 1 e 2, Valle Cardo, Macchia Maiura e Valle di Chiocchia.
Ci sono poi tre viadotti con allarme rosso: Pietrasecca (coefficiente impalcato 0,85, soletta 1,03 e pile 1,14); Cannuccetta (0,78, 1,03 e interventi sulle pile); Fornaca (0,75, 1,03 e 1,58). Su questi viadotti il Mit consiglia limitazioni del traffico. Strada dei Parchi ha deciso di aprire in ogni caso i cantieri per l'adeguamento, «un estremo atto di responsabilità». Poi ha detto che le limitazioni al traffico, già assunte per otto viadotti, saranno estese a tutta la rete.