PESCARA Ha tempo fino alle 15 di oggi il Governo per modificare sia il Decreto Genova sia l'emendamento all'articolo di quest'ultimo che penalizza centinaia di progetti del Masterplan Abruzzo per garantire 192 milioni da investire per mettere in sicurezza i piloni della A24 e A25. Nel giorno in cui scade l'ultimatum di Strada dei Parchi sullo sblocco di questi fondi, per proseguire la ristrutturazione dei viadotti delle due autostrade che collegano l'Abruzzo alla Capitale, la commissione Ambiente e Traffico della Camera affronterà il nodo principale della vicenda. Alle 15 di oggi infatti saranno votati sia l'emendamento del relatore, sia quelli presentati dalle opposizioni del Pd, Camillo D'Alessandro e Stefania Pezzopane, e di Forza Italia, Antonio Martino. Il primo dei tre emendamenti, che fa capo ai 5 Stelle, prevede che il cavillo del Decreto Genova che pesca i fondi per la sicurezza autostradale tra quelli già impegnati per i progetti del Masterplan Abruzzo e Lazio, venga modificato in maniera tale che diventi il Cipe a prendere la decisione di reperire i finanziamenti dal Masterplan oppure dai cosiddetti Piani Operativi, fondi sempre destinati all'Abruzzo ma non impegnati né urgenti. Ma questo vuol dire una sola cosa: per ora i lavori necessari ed urgenti di messa in sicurezza, per i quali il ministro Danilo Toninelli ha promesso lo sblocco immediato dei fondi, e su cui pesa l'ultimatum della società concessionaria delle due autostrada, non si sbloccheranno affatto ma bisognerà attendere sia il tempo necessario per l'approvazione della norma in Parlamento sia la successiva decisione del Cipe chiamato ad esprimersi sulla scelta tra i due diversi tipi di finanziamento. In termini pratici si traduce in almeno un mese di attesa extra, e quindi si arriva a dicembre considerando i tempi fisiologici del Cipe.Sull'altro fronte troviamo principalmente gli emendamenti del Pd che escludono qualunque coinvolgimento del Cipe, chiedono di abrogare il famigerato comma del Decreto Genova che priva l'Abruzzo di 200 milioni di fondi Masterplan e, soprattutto, propongono un'alternativa secca, quella di attingere i fondi dai Piani Operativi, per intenderci dai finanziamenti previsti per allungare l'Asse Attrezzato Chieti Pescara fino all'Interporto di Manoppello Scalo e per cambiare la vecchia rete rotabile delle Ferrovie dello Stato in Abruzzo. Si tratta, come è facile capire, di lavori non urgenti e differibili. Il tempo per presentare un cosiddetto subemendamento che cancelli tutto ciò che finora il Governo ha deciso scade alle 15 esatte. E da voci non ufficiali girate ieri pomeriggio in ambienti ministeriali risultava che fosse già pronto un provvedimento salva-Abruzzo firmato direttamente dal Governo Conte. Non sappiamo anticipare in quale direzione vada questa soluzione dell'ultim'ora. Certo è che non potrà ripercorrere il Decreto Genova, emendato nella parte che riguarda l'Abruzzo dai 5 Stelle. Né potrà confermare la soluzione che coinvolge il Cipe. Potrebbe quindi sposare la proposta fatta dai parlamentari del Pd, Pezzopane e D'Alessandro, ma in questo caso ci troveremmo di fronte a un chiaro dietrofront dello stesso ministro Toninelli. Allo scadere del termine fissato per le 15, Giovanni Lolli, presidente vicario della Regione Abruzzo, ha così convocato una conferenza stampa a Pescara il cui leit-motiv per ora viaggia su due binari paralleli che difficilmente possono incontrarsi. Al dietrofront del governo infatti si contrappone l'opposta decisione di perseverare sulla stessa strada, anzi autostrada. E in questo caso la conferenza di Lolli, affiancato dal direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, sarà al fulmicotone.