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Data: 22/10/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
A24-A25, Sdp: nessun blocco traffico pesante, ma limitazioni decise da ministero. Concessionaria: «Accesso agli atti per sapere se ministro ha perizie»; Pezzopane (Pd), «confronto in parlamento, no a valutazioni 'a occhio»

L'AQUILA - Nelle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25 non c’è nessun blocco del traffico pesante ma solo le limitazioni per i mezzi superiori ai 35 quintali, estese dagli 8 viadotti "più vecchi" agli 87 ispezionati dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti nella scorse settimane.
Lo chiarisce in una nostra Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle A24 e A25 che collegano l’Abruzzo con il Lazio, a seguito dei dubbi sollevati nei giorni sul possibile blocco del traffico.
"Invece di gironzolare sotto i viadotti - scrive in una nota Stefania Pezzopane, deputata e responsabile Terremoti e ricostruzione del Partito democratico, torna sulla vicenda della sicurezza dei viadotti dei tratti autostradali della A24 e della A25, riferendosi al blitz del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, sotto il viadotto di Bugnara (L'Aquila) - per produrre personali valutazioni 'a occhio', il ministro venga alla Camera con tutte le carte e parli con gli atti. E vengano anche i rappresentanti di Strada dei parchi, in modo da potersi confrontare con Toninelli in Commissione. Ed il ministro, accolga i miei emendamenti al decreto Genova, deve utilizzare i tanti soldi non impegnati nel Fondo sviluppo e coesione. Li potrebbe inserire nel decreto Genova e impiegarli subito, senza togliere un euro all'Abruzzo".
Le limitazioni al traffico sono state decise in seguito ad una comunicazione dei tecnici del Ministero e saranno in vigore nei prossimi giorni.
"Nonostante che non se ne ravvisi la necessità ai fini della sicurezza, la concessionaria si attiverà a rendere operativa la richiesta che arriva dal Ministero e nei prossimi giorni emanerà le nuove ordinanze necessarie per regolare il transito dei mezzi pesanti sui viadotti di A24 e A25", si legge in in in una nota di Sdp.

Le limitazioni consistono nel divieto di sosta e sorpasso e dell’obbligo di distanza di 50 metri tra un mezzo e l’altro, per le quali i vertici di Sdp si sono riservati "il tempo tecnico necessario per informare gli utenti".
A tale proposito, secondo alcune stima, è prevista l’installazione di 500 segnali.
Intanto, la concessionaria che in questi giorni spesso si è scontrata con il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, che ha lanciato allarmi sulla sicurezza delle due arterie, ribadisce la presentazione di istanza di accesso agli atti "per sapere se al ministro sono state consegnate tutte le perizie ed i risultati delle 5 mila prove sui materiali nelle erifiche fatte sui viadotti".
Strada dei Parchi torna anche sottolineare che tutte le strutture dell’Autostrada A24-A25 sono sicure "proprio alla luce dei sopralluoghi avvenuti tra settembre e i primi giorni di ottobre, i cui risultati sono stati vagliati anche da importanti e autorevoli istituti esterni".
"La concessionaria Sdp A24 A25 teme che al ministro Danilo Toninelli non siano arrivate tutte le perizie sui viadotti fatte in base alle nuove norme Ntc 2018, le prove sui materiali e le analisi sulla reale condizione dei piloni delle autostrade gestite da Strada dei Parchi. Prove e analisi richieste dagli uffici del Ministero a settembre e regolarmente consegnate da settimane dal Concessionario".
Per i dirigenti si tratta di "documenti tecnici realizzati anche ricorrendo a prove realizzate da laboratori terzi certificati, non solo interni dunque come sostiene il Ministro, che avrebbero contribuito a dare un quadro ancora più chiaro e veritiero circa la consistenza e la resistenza dei piloni autostradali".
"È sorprendente che proprio le più recenti prove sulla sicurezza, realizzate applicando le norme 2018, non siano state considerate dal Ministero nel valutare la situazione - si legge ancora nella nota -. Farlo, avrebbe permesso di evitare di lanciare allarmi e alimentare timori sulla tenuta statica delle opere assolutamente privi di fondamento tecnico. Viceversa, in questi anni, malgrado i continui e pressanti appelli del concessionario, non è mai stato dato il via libera ai lavori per la messa in sicurezza anti-sismica, come previsto dalla Legge 228 del 2012, necessaria alla luce di quanto è avvenuto dal 2009 a oggi tra l’Abruzzo e il Lazio".

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