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Data: 22/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Ecco i voti di Bellachioma ai tre candidati in corsa. Il parere della Lega sulle scelte di Fratelli d'Italia: per il leader è in vantaggio Foschi. Parte l'ultimo appello a Giorgia Meloni: deve decidere entro la fine del mese

PESCARA Giorgia Meloni deve decidere subito, entro la fine del mese. È il messaggio che Giuseppe Bellachioma dà agli alleati di Fratelli d'Italia. Ma il leader abruzzese del Carroccio va oltre ed esprime un giudizio del tutto personale sui tre papabili alla candidatura di governatore del centrodestra per le elezioni regionali del 10 febbraio 2019. Bellachioma dà i voti a Giandonato Morra, Marco Marsilio e Massimiliano Foschi, prima che il tavolo nazionale scelga uno dei tre. Il giudizio del capo della Lega è determinante.Alla fine sceglierà Roma. Onorevole Bellachioma che cosa ne pensa?«Inizialmente il metodo era stato che dal tavolo nazionale sarebbero riverberati tre nomi a livello regionale e qui i responsabili dei partiti avrebbero trovato o cercato di trovare una condivisione. A questo punto, rispetto all'ipotesi iniziale, penso che il metodo sia stato completamente cambiato e cioè che non sarà l'Abruzzo a trovare una sintesi ma probabilmente la troverà Meloni insieme a Salvini e Berlusconi. Per quanto mi riguarda, considerato che Fratelli d'Italia avrà il candidato governatore, ha tutto il diritto di indicare chi dovrà guidare la coalizione. Io non entro più nel merito visto che la decisione arriverà comunque da Roma».Ma lei può comunque esprimere un parere sulla triade. Qual è la pagella che dà ai tre personaggi scelti?«Sui profili dei tre candidati dico che ognuno di loro ha un valore aggiunto ma anche una criticità. A Morra riconosco esperienza e, al tempo stesso, la capacità di poter mettere su una squadra di governo regionale che, rispetto agli altri due, avrà più sintesi politica. La criticità è che, insieme a tutti noi, proviene da un'esperienza negativa che è quella di Teramo per cui non vorrei che ci fossero degli strascichi a livello di autorevolezza e credibilità».Passiamo quindi al senatore Marsilio. Qual è il suo voto?«Su Marsilio la mia valutazione, sempre personale, è che si tratta di un profilo politico di Fratelli d'Italia con reminiscenze abruzzesi, ma non è abruzzese. Quindi, con tutto il rispetto per una figura super partes di partito e di bandiera, vedo anche qui una criticità legata al fatto che il messaggio che potrebbe passare è: cavolo sono andati a Roma a prendere il candidato! Marsilio è una persona degna di stima e preparata, ma bisogna stare attenti al messaggio che comunque può passare».Rimane il terzo voto da dare: che ne pensa del cardiochirurgo Foschi?«Per quanto riguarda questa figura nuova, anche qui io vedo un fattore positivo e un fattore di limitazione che però, in questo caso, potrebbe essere solo temporaneo. Mi spiego meglio. Il cardiochirurgo Massimiliano Foschi che per la prima volta si affaccia nel panorama politico potrebbe essere un segno importante di discontinuità. Lui inoltre potrebbe sapere come si possa gestire la macchina amministrativa regionale in funzione di quello che è uno degli elementi fondamentali che ne rappresenta l'80% del bilancio, e cioè la sanità. Quindi gli riconosco punti di vantaggio per la sua faccia nuova e anche per la competenza ed esperienza in ambito sanitario in cui l'Abruzzo ha bisogno di un cambio di marcia e un'inversione di tendenza. Certo una criticità, che però il tempo e la squadra potrebbero colmare, è il fatto che Foschi non ha esperienza politica, soprattutto per la campagna elettorale regionale che il candidato governatore dovrà affrontare, dovendo essere la guida per l'intera coalizione. Ma ritengo che questa criticità potrà essere tranquillamente colmata se intorno alla sua figura si formerà una squadra forte e coesa di centrodestra. Sia tra noi della Lega sia in Fdi che in Forza Italia esistono persone che hanno esperienza politica per superare il gap».Quindi chi preferisce?«Non pongo veti se a decidere sarà il tavolo nazionale. Dal punto di vista strettamente personale, mentre le altre due figure hanno criticità più complicate da colmare, su una figura nuova, invece, anche l'inesperienza politica si può in qualche modo risolvere mettendogli intorno una squadra forte e competente». Dal tavolo romano uscirà uno dei tre nomi. Lei accetterà ulteriori ritardi? «Sui tempi ho dichiarato di avere le liste pronte e 70 persone che stanno lavorando al programma, ma attendo le indicazioni del candidato governatore perché poi il nostro programma dovrà essere comunque implementato in un programma più ampio di coalizione. È chiaro che mi manca la terra sotto ai piedi, visto che 5 Stelle e Pd sono già partiti. Così auspico che ci sia una sintesi entro la fine del mese appena dopo questo ponte lungo».E se così non fosse?«Noi della Lega siamo abituati a fare campagna elettorale in condizioni incredibili, ma novembre è un mese chiave per tutti gli aspetti. Inevitabilmente dall'8 dicembre all'8 gennaio sarà complicato svolgere attività politica a ritmo pieno. Un messaggio dev'essere chiaro: al di là della scelta del nome gli abruzzesi devono sapere che cosa trovano in questo centrodestra, chi li rappresenta, quali sono le forze che concorrono, cosa e come lo vogliamo fare. Non c'è altro tempo da perdere».

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