Il viaggio della speranza. È quello che compiono quotidianamente gli autisti di Tua lungo le arterie stradali di Pescara, occluse dalle soste selvagge degli automobilisti, dalle poche centinaia di metri di corsie preferenziali che si ramificano su un pugno di vie, da una viabilità nevrotica che ostacola le manovre degli autobus del trasporto pubblico cittadino, tra gincane, rotatorie pericolose e buche killer. E ai conducenti non resta che sperare in una giornata fortunata, senza ritrovarsi macchine in doppia fila a intralciare la salita degli utenti, oppure a imbattersi in complicate operazioni di incarrozzamento per consentire l'ingresso a bordo dei disabili. «Perché a volte ci tocca scendere e allungare le pedane in assenza di sicurezza, anche se spesso siamo costretti a far saltare direttamente la fermata ai disabili, incapaci di farli salire sul mezzo per colpa dell'inciviltà di chi usa le piazzole riservate come un normalissimo parcheggio», racconta Luciano Perilli, autista delle linee extraurbane. Poi ci sono le paline seminascoste, come quelle di corso Muzii, viale Bovio o lungo la Tiburtina, impallate dalle macchine in sosta. E a sentire gli utenti, ormai sporgersi lungo la carreggiata è una prassi comune, con cui farsi il callo perché, come sostiene la signora Anna, una settantenne in stampelle in attesa del bus numero 5 alla fermata di via Fonte Romana, quella situata all'ingresso principale dell'ospedale, «vengo tutti i giorni da un mese in ospedale e non ho mai trovato la piazzola di sosta completamente sgombra».
L'IMBUTO
Ma se il senso civico si è perso e le segnalazioni ai vigili urbani si moltiplicano, a destare preoccupazione è l'intricato nodo della viabilità cittadina, difficile da sciogliersi a giudicare dalle parole degli autisti, costretti a districarsi lungo le strade urbane come se fossero sentieri impervi: davanti all'ospedale e sul lato opposto, nei pressi della clinica Pierangeli racconta Luigi Fusco, conducente di Tua sulla linea urbana è una vera e propria giungla, tra macchine con le quattro frecce e piazzole dei bus occupate. Ma i parcheggi selvaggi ci sono ovunque, da viale Bovio alla Tiburtina, passando per corso Vittorio Emanuele dove la riapertura del traffico e il doppio senso di marcia ci ha creato più di un problema». Già, corso Vittorio Emanuele, forse il vero nervo scoperto per chi lavora nel trasporto pubblico. Se infatti i commercianti hanno tirato un sospiro di sollievo per la riapertura al traffico di un'arteria strategica, così non si può dire per gli autisti, che proprio lungo quella direttrice smontano il turno e si danno il cambio con i colleghi: «La situazione su corso Vittorio Emanuele è paradossale commenta Remo di Pasquale, conducente e sindacalista della Filt Cgil -. Su quel tratto gli autisti di sei linee urbane si danno il cambio, creando inevitabilmente dietro di sé lunghe colonne di autovetture. E poi così facendo è venuta meno una delle poche corsie preferenziali rimaste in città: adesso, a parte quella su viale Conte di Ruvo e via De Gasperi, Pescara vanta un triste primato: è una delle città italiane con meno metri di corsie preferenziali a disposizione. Per non parlare dell'aria di risulta, dove prima o poi ci scapperà il morto, visto che nonostante il divieto di transito decine di autovetture invadono gli stalli del capolinea per accompagnare i familiari direttamente sotto le pensiline delle fermate».
LA ROTATORIA INVASA
Una cartina di tornasole con poche luci e tante ombre, e parecchie insidie alla guida: «In via De Gasperi ci tagliano la strada le macchine che svoltano su via Rieti spiega Marco D'Amico, un altro autista come avviene puntualmente sul ponte D'Annunzio. E per girare in via da Fiore, nella zona universitaria, siamo costretti a salire su un cordolo strettissimo per svoltare a destra e fare la rotatoria. Senza dimenticare la linea 15, quando per colpa delle macchine in sosta, da viale Muzii in direzione mare, per svoltare siamo costretti ad andare completamente contromano, oppure di quella 12, all'incrocio di via Rigopiano con via Paolini, dove non riusciamo a girare a sinistra a causa delle macchine in divieto».
Una lista lunghissima di manovre al limite che non risparmia nessuna zona, acuita dalle tante buche: «Ormai non si contano più le sospensioni saltate per colpa delle buche in prossimità dell'aeroporto sottolinea ironicamente Marco , stessa storia in via Caduti del Forte». Eppure nel mese di aprile una delegazione dell'amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Alessandrini, il vice Blasioli e l'assessore Diodati, si era mobilitata partecipando a un tour della città sui mezzi pubblici, per ascoltare le problematiche degli addetti ai lavori e toccare con mano la delicata situazione della mobilità. Un monito che al momento pare essere caduto nel vuoto: «Presentammo in Comune tempo fa un dossier dettagliato con tutte le problematiche spiega Luigi Fusco in un tavolo di concerto tra l'amministrazione e una delegazione di Tua. Richiedemmo espressamente anche la corsia preferenziale in viale Marconi, ma al momento non abbiamo visto ancora passi concreti». E nel frattempo, il viaggio della speranza sui mezzi pubblici continua. Sia per gli autisti che per i passeggeri.
Piove a bordo del 38, viaggiatori infuriati
Anche il maltempo si incarica di evidenziare le criticità del sistema di trasporto pubblico urbano. È l’associazione di consumatori Cruca denunciare le infiltrazioni d’acqua notate ieri mattina dai passeggeri sulla linea 38. «Sull’autobus Tua numero di matricola 454, partito da Cappelle sul Tavo presumibilmente alle 7,15 - scrive il presidente dell’associazione Donato Fioriti - sono state segnalate delle infiltrazioni di acqua. Inoltre l’autobus si sarebbe spento per ben due volte. Esprimiamo forte preoccupazione per quanto si starebbe verificando e preghiamo gli organi preposti di intervenire urgentemente». Preoccupazione dettata dal fatto che non sarebbe un caso isolato.«Su un altro autobus - spiega ancora Fioriti - la corsa delle 8,40 della linea 3 in partenza da Cappelle sul Tavo, i passeggeri hanno segnalato il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento. Da aggiungere e da sottolineare che i malfunzionamenti dei mezzi pubblici pare si verifichino ultimamente con cadenza settimanale sulla linea in questione, anche quando il tempo è buono».