PESCARA «Hanno riconosciuto l'errore». Con questa frase di Giovanni Lolli si chiude il lungo braccio di ferro tra Regione e Governo sullo scippo dei fondi del Masterplan Abruzzo. Ma se ne apre un altro tra Strada dei Parchi e ministero dei Trasporti con la prima che annuncia un esposto alla magistratura per verificare la presenza di danni subìti. Andiamo per ordine. A tre settimane dall'inizio del caso che ha mandato in fibrillazione decine di sindaci abruzzesi e spinto i 5 Stelle a sostenere tesi diverse da quelle scritte sugli atti del Governo, uno dei due contendenti ha alzato bandiera bianca.
IL DIETROFRONT. «Sarà direttamente il Governo, attraverso un emendamento che verrà presentato dal ministro per il Sud Barbara Lezzi, a cancellare ogni riferimento alle Regioni Abruzzo e Lazio nel testo del decreto Genova, scongiurando così l'anticipazione di 200 milioni di euro di fondi del Masterplan per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25». Così ha infatti dichiarato ieri pomeriggio a Pescara, il presidente vicario della giunta regionale, mentre a Roma stava per cominciare la commissione Ambiente e Trasporti della Camera per votare gli emendamenti. Di quello annunciato da Barbara Lezzi, che ha incontrato a Roma Lolli e il dg della Regione, Vincenzo Rivera, alla presenza del capo dipartimento per le Politiche di coesione, Ferdinando Ferrara, per ora non c'è traccia. Ma il Governo potrà emendare il decreto Genova, nella parte che penalizza l'Abruzzo, in un qualsiasi momento, superando di fatto anche gli emendamenti della maggioranza e dell'opposizione in scaletta ieri pomeriggio in commissione. Lolli crede alla parola data dal ministro Lezzi.
HANNO CAPITO. «Non posso che ringraziare lei e il capo dipartimento Ferrara», dice Lolli, «perché con una franca e chiara interlocuzione, sia nel merito che nel metodo, sono arrivati alla stessa conclusione che noi stiamo tentando di portare avanti da giorni. Hanno riconosciuto l'errore semplicemente verificando la documentazione ministeriale. Dai dati, infatti, si evince che dei fondi Fsc relativi al Masterplan per l'Abruzzo sono state ammesse (fino al 31 agosto, ndr) spese per 536 milioni su una dotazione totale di 753, sulle quali sono stati registrati impegni pari a 79 milioni. Di contro, invece, degli 11 miliardi e mezzo di fondi Fsc di competenza statale, a oggi gli impegni sono pari a zero euro. Di qui la conclusione più ovvia e logica: che la messa in sicurezza delle autostrade venga sostenuta con questa linea di finanziamento, senza togliere risorse di cassa ai programmi della Regione relativi a interventi sul territorio».
PRIMA LA SICUREZZA. Quelli del Masterplan sono diventati fondi intoccabili anche per il Governo. Ma non per questo A24 e A25 non potranno essere messe in sicurezza. «La sicurezza è al primo posto», rimarca Lolli, «non è più possibile però assistere a questa gazzarra mediatica sulle autostrade. Governo e Strada dei Parchi ci facciano sapere che cosa intendono fare. Oltre alla sicurezza», aggiunge, «c'è il fatto che una parte decisiva della nostra economia viaggia su quelle autostrade. Limitarne il transito o chiuderle determinerebbe un danno irreversibile all'Abruzzo, in particolare alle province dell'Aquila e Teramo che non hanno alternative al trasporto su gomma».L'ultima parte della conferenza stampa di Lolli è stata dedicata al ministro Danilo Toninelli, al quale il presidente vicario della Regione Abruzzo ha chiesto, ancora una volta, un incontro urgente per discutere della questione sicurezza per le autostrade A24 e A25.
BASTA PROPOGANDA. «Rinnovo per l'ennesima volta l'appello a sederci a un tavolo comune per affrontare seriamente questa vicenda. Se c'è copertura finanziaria per gli interventi per la sicurezza siamo pronti a fare la nostra parte», dice Lolli, «ma la smetta di fare propagande e ci risponda. Io e il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, abbiamo più volte chiesto di essere ricevuti a un tavolo istituzionale, ma invano. Eppure Toninelli ha trovato il tempo di fare visite, interviste e sopralluoghi». Mentre il suo ministero non firma i decreti attuativi per i lavori. Ed è il punto centrale della vicenda.
TEMPO SCADUTO. Lo ha denunciato ieri la concessionaria Strada dei Parchi alla scadenza dell'ultimatum che la stessa aveva dato al ministero dei Trasporti. I lavori già iniziati andranno avanti. Il resto no, dice Strada dei Parchi, semplicemente perché nessuna banca sarebbe disposta a finanziarli senza aver in mano alcuna certezza rappresentata proprio dai decreti attuativi, firmati dal direttore generale del ministero, per mettere in pratica gli annunci politici di Toninelli. Ma fino a ieri sera non c'era l'ombra dei decreti.
LA PAROLA AI GIUDICI. Così Strada dei Parchi, dopo una lunga riunione ai piani alti della società del gruppo Toto, ha deciso di andare in procura. «Sarà la magistratura a verificare le responsabilità, non abbiamo altra scelta perché a circa un mese dall'approvazione del decreto Genova e nonostante i tentativi quotidiani che facciamo per vedere emessi i decreti attuativi», spiegano da Sdp, «si continuano a frapporre ostacoli pretestuosi che ci impediscono di avere i documenti necessari per operare». Da Roma interviene il deputato Pd, Stefania Pezzopane: «L'annuncio di Strada dei Parchi di voler presentare un esposto, certifica che lo sconclusionato intervento del ministro Toninelli rischia di sortire un paradossale effetto: perdere tempo. Vengano al più presto in Parlamento e facciano chiarezza una volta per tutte. Questa farsa è già costata troppo all'Abruzzo».
Il Masterplan è già impegnato. Lo dimostrano carte e numeri
Con Lolli, in conferenza stampa, c’era anche il direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera che ha sottolineato come «la Regione Abruzzo, a detta del ministero, sia una delle realtà locali più performanti nella gestione dei patti territoriali. Per il 2018, infatti, abbiamo già chiesto anticipazioni per 53 milioni, a fronte di un target fissato a 42, e per fine anno arriveremo a 65. A questo si aggiunge che dei 753 milioni di budget totale, abbiamo già inserito nella piattaforma unica statale progetti per 630 milioni di euro, che entro novembre saranno validati anche sotto il profilo finanziario. Abbiamo colto in pieno lo spirito alla base del Masterplan, accelerando le procedure per interventi strategici a beneficio di tutto l'Abruzzo». Le carte con i numeri sono state distribuite a tutti i giornalisti presenti. Sono le stesse consegnate al ministro Lezzi da Lolli e Rivera. E dimostrano, in modo inconfutabile, che i fondi del Masterplan, a differenza di quanto ha sostenuto parte del M5S locale, sono già impegnati. Mentre i fondi Fsc nazionali, da cui discendono i Piani Operativi proposti dalla Regione Abruzzo in estate al capo di Gabinetto di Toninelli, il professor Gino Scaccia, come fonte da cui attingere risorse, sono ancora tutti disponibili perché il loro impegno ad oggi è pari a zero.