Strade come fiumi; sottopassi allagati e chiusi; alberi divelti; voragini; scuole chiuse. Sopratutto scuole chiuse a mezz'ora dalla prima campanella, scatenando l'ira delle famiglie contro il Comune. Questa la situazione ieri a Pescara. Una città in gran parte in ginocchio per il maltempo. Uno scenario a cui non si assisteva da tempo, che ha comportato una valanga di polemiche. Ma stavolta non soltanto per gli allagamenti. A mandare su tutte le furie i pescaresi, la chiusura delle scuole comunicata su facebook dall'amministrazione comunale solo qualche minuto prima delle 8, quando ormai le famiglie si erano già organizzate. In diverse scuole, le lezioni iniziano alle 8.05 e molti ragazzi, fra loro numerosi pendolari, erano regolarmente in classe. Il risultato? Genitori costretti a tornare indietro per recuperare i figli. Se il Comune voleva evitare disagi alla circolazione, alla fine ne ha registrati il doppio. Di fronte alla «disorganizzazione che abbiamo dovuto di nuovo subire», mamme papà del Comitato Noi a mensa hanno chiesto le dimissioni del sindaco Alessandrini. «I genitori dei bambini già entrati hanno spiegato - sono stati richiamati, mentre gli altri si sono dovuti rimettere in macchina e tornare a casa, con un giro frenetico di telefonate per prendere permessi e ferie. Alcune mamme che avevano fatto scendere i figli, sono state rincorse da altri genitori per essere informate, altrimenti i piccoli sarebbero rimasti abbandonati davanti le scuole senza sapere cosa fare. Non andrà meglio oggi, a causa della proroga dell'ordinanza di chiusura decisa da alessandrini alle 19 di ieri: il livello di allerta aumentato al grado arancione fa prevalere le ragioni di sicurezza, spiega una nota del Comune.
LA RABBIA
Un disastro. L'ennesimo. «Piove un pochino di più e la città che comunque si era messa in moto riuscendo a fatica a raggiungere le scuole, viene bloccata... non dalla pioggia, ma dal sindaco». È uno dei post più gentili. Marco Alessandrini si è scusato e ha provato a giustificarsi in nome della sicurezza. In una nota ha spiegato che la situazione era monitorata già dalle 7, ma che solo dopo le 7.30 è diventata problematica per l'impraticabilità di alcune strade. «Per questo, - ha detto - ho pensato che la soluzione migliore fosse evitare almeno l'ingresso del secondo scaglione di studenti, alle 8,30, e ordinare per tutti l'uscita da scuole esposte a condizioni che potevano essere rischiose». Non è bastato a placare gli animi a dir poco accesi delle famiglie. Critiche a non finire sulla pagina facebook del Comune. «Via Di Sotto scrive Federica - era impraticabile già alle 7. Alle 7.30 sono passati i pulmini, gli autisti erano sconvolti. Fare l'ordinanza con i bambini dentro le scuole è da incompetenti». Per Forza Italia il vero problema, più che la pioggia, è l'effetto sulla staticità degli edifici. È, invece, per le dimissioni del sindaco la Lega.
IL BOLLETTINO
Visto il persistere del maltempo, nella tarda mattinata sono state emesse due ordinanze. Una per la riaccensione degli impianti di riscaldamento, l'altra per l'apertura del Centro operativo comunale che gestisce le emergenze. Gravissimi problemi si sono registrati, in realtà come ormai da anni nonostante di tanto di tanto l'annuncio di interventi risolutivi, in tutta la zona sud. Letteralmente sotto l'acqua viale Pindaro, compresa come sempre la caserma dei vigili del fuoco. Chiuse via Celommi; via Falcone e Borsellino; via Elettra, tratto tra via Marconi e stadio; via Tibullo, tratto tra viale Marconi e via dei Peligni; via Rossetti; piazza Grue. Chiusi i sottopassi di via Raiale e quello dell'asse attrezzato che esce su piazza della Marina; allagate via Anelli, via Tirino, via Tavo, via Bocca di Valle e la zona Colli; tanta acqua anche in via del Peligni; via Scarfoglio e il tratto iniziale di viale Primo Vere. Causa maltempo, qualche problemino si è registrato anche all'aeroporto. In ritardo il volo per Francoforte.