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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/10/2018
Testata giornalistica: Noixvoi24
Filt Cgil: "Nella ditta di trasporti Cerella (gruppo Tua) la sicurezza diventa un tabù". Il lavoratore rifiuta di fare la fermata pericolosa, ed è costretto a sopportare oltre le ingiurie a bordo, anche l’attacco aziendale, che gli invia non una ma tre contestazioni disciplinari a casa

È un fuoco incrociato quello che proviene dall'azienda è dall'utenza, da cui è costretto a difendersi il sindacalista della Filt Cgil Sallese Paolo, nonostante da oltre 2 mesi, è stato chiesto al Gestore dei Trasporti Giuseppe Silvestri di intervenire, per risolvere ancora una volta, problemi sulla mancanza dei requisiti di sicurezza che riguardano alcune fermate.

L'assenza di risposte e provvedimenti, nonostante i solleciti del sindacato, ha posto l'autista in una oggettiva condizione di difficoltà materiale e psicologica nello svolgimento delle sue mansioni. Bisognava scegliere se tutelare la sua sicurezza, quella dei passeggeri e di terzi soggetti in circolazione, evitando la fermata all'interno della sede autostradale A14 nei pressi del casello vasto nord, oppure no. Per aver scelto, legittimamente e responsabilmente di non fare più quella fermata, è stato costretto a sopportare parolacce ed insulti a bordo durante il servizio da parte di qualche passeggero di dubbia signorilità; questo sindacato fa sapere il Sallese, è disponibile e si sforza di comprendere e dialogare sulle ragioni della lamentela, ma non può accettare e condanna ogni forma di protesta caratterizzata da atteggiamenti aggressivi ed oltraggiosi rivolti all’indirizzo di chi è chiamato a svolgere il servizio pubblico. Come se non bastasse, il Gestore dei Trasporti, a cui non sono stati sufficienti due mesi per affrontare e risolvere i problemi posti alla sua attenzione, ha tuttavia trovato immediatamente il tempo necessario, per scrivere ed inviare a casa del lavoratore ben tre contestazioni disciplinari e l'intimazione di continuare ad assicurare lo svolgimento del servizio nelle forme da lui stabilite e come da consuetudine “la fermata viene utilizzata da tempo immemorabile dalla nostra società”.

Insomma per il Gestore dei Trasporti anche sulla sicurezza stradale e di esercizio, vige una sorta di usucapione che legittimerebbe talune forme di svolgimento del servizio a prescindere.

Vi sono domande che questo sindacato intende a questo punto rivolgergli pubblicamente: perché anziché affrontare i problemi sollevati nel tavolo sindacale e cercare le possibili soluzioni, pone anche indirettamente il suo personale in una condizione di lavoro insicura e potenzialmente rischiosa, lo espone ad essere bersaglio di insulti ed offese pubbliche, e come se ciò non fosse già abbastanza, sceglie direttamente addirittura di attenzionarlo ancora una volta disciplinarmente? Perché ogni qualvolta questa organizzazione sindacale, con il suo dirigente aziendale, tocca il capitolo sicurezza delle fermate o dei mezzi, ha certe forme di reazione? E’ o meno di sua competenza quanto prevede l’art. 6 “obblighi generali del Concessionario” e l’art.8 “Modalità di Esercizio e materiale rotabile” del disciplinare di concessione regionale, in ordine alla sicurezza dei viaggiatori e del personale viaggiante? Chi ha il dovere di individuare e segnalare anche con installazione di idonea “palina” verticale il punto di fermata e garantire che i servizi siano effettuati da tutto il personale nel rispetto del codice della strada, di e di ogni altra norma legislativa di riferimento? Perché l'azienda, che ha già disposto per altri suoi servizi di tpl la fermata di salita/discesa presso la Q8 di Casalbordino, cito per esempio Agnone – Chieti, San Salvo – Villa S. Maria, San Salvo – Ortona, ecc…, non consente la stessa cosa per la linea Vasto – Sevel – Z.I. Atessa come chiesto da questo sindacato, permettendo per quest’ultimo uno svolgimento pericoloso e non conforme alle disposizioni di legge in materia di fermata per la salita/discesa passeggeri?

Problemi simili, già in passato, hanno visto la soluzione, dopo la richiesta da parte del Sallese, di coinvolgimento dei funzionari della Regione Abruzzo settore dei trasporti, che, hanno di fatto ritenuto legittime le sue osservazioni, chiedendo all'azienda di rimuovere talune circostanze di pericolo in alcune fermate e/o manovre. Restano comunque ancora tanti i problemi da risolvere, e l'innalzamento di barricate ideologiche e personali, da parte di chi è chiamato a risolverli i problemi, certo non aiuta e non favorisce ne un dialogo costruttivo con il sindacato, ne lo svolgimento di servizi maggiormente funzionali ed efficienti per la collettività che ne usufruisce.

Si coglie ancora una volta come già in passato, l'occasione per ribadire pubblicamente che la FILT CGIL, ritiene che nei confronti di lavoratori che rifiutano di svolgere il proprio lavoro in assenza o carenza di sicurezza, ben altro dovrebbe essere l’atteggiamento aziendale, rispetto a quello di elevare al suo indirizzo contestazioni disciplinari, rispetto alle quali ove dovessero seguire ingiuste e pretestuose adozioni di sanzioni disciplinari, questo sindacato sarà sempre al fianco dei lavoratori, pronto a sostenerne le ragioni in ogni sede e con ogni mezzo; le stesse non produrranno per questo sindacato alcuna inversione di tendenza, al riguardo, specie in momenti come questi in cui nel nostro paese la sicurezza, è un tema più che mai attuale ed avvertito, e deve rimanere comunque il faro che orienta le scelte ed i comportamenti di tutti, di lavoratori, di imprenditori, di amministrazioni pubbliche e private, e di tutti gli Organismi preposti al controllo e vigilanza.

Rispetto alle plurime e reiterate affermazioni del Gestore dei Trasporti, per cui sarebbe sempre e solo la FILT CGIL a riservare attenzione a questo tipo di argomento, mentre per tutti gli altri sindacati non ci sarebbero problemi di sicurezza di alcun tipo in azienda, questo sindacato si limita a dire che ognuno è chiamato responsabilmente a fare la propria parte, e ci si esime da qualunque altro commento, lasciando ai lettori, agli addetti ai lavori, ed ai pendolari che fanno uso di autobus ogni giorno, il giudizio sullo stato di salute dei servizi pubblici erogati, ovvero sulla esistenza o meno di problemi che riguardano la sicurezza, l’efficienza, la funzionalità, ecc…

Nel frattempo, il sindacato rende noto di aver depositato un formale accesso agli atti, all’esito del quale, si dice certo di poter dare inequivocabilmente prova delle proprie ragioni.

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