ROMA «Abbiamo trovato la quadra». Luigi Di Maio ha convinto il ministro dell'Economia Giovanni Tria. E adesso il matrimonio tra Fs e Alitalia può davvero decollare. E' stato il vertice a Palazzo Chigi con il premier Conte, Di Maio e Salvini a chiudere il cerchio. Lo schema di salvataggio è quello anticipato dal Messaggero con Fs che prenderà il 100% del vettore tricolore. Un vertice, quello di lunedì sera, necessario a superare le criticità emerse con il ministero dell'economia. Sul punto, tuttavia, Di Maio non si è sbottonato preferendo evidenziare che ci sranno anche i privati nella compagine societaria che si sta delineando. «Ci sono tantissimi interessati ad Alitalia, tanti soggetti privati» ha spiegato il leader dei 5 Stelle. «La partnership tecnica fra Fs e Alitalia - ha continuato - è il punto di partenza, ma gli investitori arriveranno perché abbiamo dei contatti importantissimi che non vediamo l'ora di farvi conoscere». In lizza, come noto, Delta e Lufthansa, ma anche EasyJet. Gli americani e i tedeschi hanno fatto sapere di essere interessati ad una quota di minoranza che, nei piani delle Fs, non dovrebbe superare il 40%.
I tempi sono strettissimi. Il 31 ottobre scadono i termini entro i quali Fs dovrà trasformare la sua manifestazione di interesse in offerta vincolante. Un termine fissato per legge e che il Governo intende rispettare. L'ad di Fs, Gianluigi Castelli, è stato piuttosto prudente: «La nostra è un'offerta non impegnativa e non c'è una percentuale di acquisto». In realtà il coinvolgimento dell'azienda sarà totale, almeno in una prima fase. Nella newco, che ha in mente Palazzo Chigi, ci sarà anche Cassa depositi e prestiti con una quota probabile del 15%.
IL PRESTITO
Tra i problemi da risolvere c'è anche la questione del rimborso del prestito ponte, garantito dallo Stato, di 900 milioni entro il 15 dicembre. Secondo fonti vicino al ministero dell'Economia, il ministro Tria si è riservato di consultare Bruxelles per esplorare se la strada intrapresa - in particolare la conversione di parte del prestito in equity per permettere l'ingresso nel capitale Alitalia da oarte di Fs. In questi termini, la presenza pubblica in Alitalia assomiglierebbe a quella dello Stato Francese in Air France. Un elemento determinante per superare le possibili perplessità di Bruxelles.
Nel frattempo i sindacati stanno trattando con i commissari straordinari per ruderre i numeri dei dipendenti in cig (si parla di circa 1.520 unità) e azzerare la cassa integrazione a zero ore.