L'AQUILA Con i decreti autorizzativi bloccati sulla scrivania del responsabile della direzione generale di vigilanza sulle concessionarie autostradali del Mit, Vincenzo Cinelli, i lavori per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade abruzzesi A24 e A25 sono ancora al palo, o quasi. Tolti cinque cantieri che Strada dei Parchi ha aperto in autonomia e a proprie spese (Bussi, Cocullo, viadotto Palazzo e due in zona San Gabriele), ancora non c'è traccia del via libera per il grosso delle opere. Il tema dei fondi, invece, è praticamente risolto: l'emendamento presentato durante il dibattito in commissione, alla Camera, per la conversione del decreto Genova, evita scippi al calderone del masterplan abruzzese e sposta la competenza dell'anticipazione in capo allo Stato. In questo modo la copertura finanziaria è stata acclarata, ma senza la firma di Cinelli i 192 milioni per i lavori resteranno parcheggiati.
LA STASI
Una stasi che ha provocato l'ira dei lavoratori della Toto Costruzioni che ieri hanno manifestato, pacificamente, al casello dell'A24 di Valle del Salto. Circa 400 dipendenti che hanno ricevuto gli stipendi di agosto e settembre, ma che chiedono garanzie sul futuro. Un futuro che passa proprio per lo sblocco di quei lavori. «E' necessario che si aprano ulteriori cantieri per recuperare manodopera e tirarla fuori dalla cassa integrazione ha detto Silvio Amicucci della Fillea Cgil -. E soprattutto è importante dare regolarità agli stipendi e al lavoro. Il Ministro Toninelli dice che i ponti sono insicuri: ne prendiamo atto, ma ora sblocchi i decreti». La società, in ogni caso, ha voluto rassicurare i lavoratori: «La Toto Costruzioni Generali ha garantito il pagamento degli stipendi delle maestranze dei cantieri per la messa in sicurezza urgente di A24 e A25, pur in una situazione di totale fermo delle attività conseguenti all'ultimazione dei lavori di anti-scalinamento. Si tratta infatti di circa 400 lavoratori impegnati, fino a luglio scorso, nelle attività del piano di messa in sicurezza urgente». Lo ha reso noto in un comunicato la stessa holding. «Contrariamente a quando ci si aspettava, a tutt'oggi le attività non sono riprese a pieno regime - spiega Toto Costruzioni - per via della mancanza di autorizzazioni da parte della burocrazia ministeriale. Così oggi sono solo cinque i cantieri nei quali sono riprese le lavorazioni. La società è vicina e si rende conto - continua la holding - della situazione che vivono i propri dipendenti e le loro famiglie. Condivide con le loro preoccupazioni per quanto riguarda l'incertezza legata al futuro. E si auspica che si possa prima possibile riprendere le attività a pieno regime».
L'ultimatum di SdP al Mit è scaduto lunedì: i legali stanno predisponendo il ricorso alla Magistratura. Intanto l'altra sera le Iene sono tornate sull'argomento con un nuovo servizio piuttosto roboante. La cose più importanti le ha dette Placido Migliorino, colui che ha redatto la relazione finale dopo le ispezioni straordinarie inviate dal ministro Toninelli. Una relazione nella quale il Mit ha espresso notevoli riserve sulle condizioni di sicurezza dei viadotti, invitando Strada dei Parchi a predisporre un'apposita ordinanza per rendere operative alcune limitazioni al traffico dei mezzi pesanti, quelli superiori a 3,5 tonnellate. Nel documento Migliorino ha indicato anche i coefficienti di sicurezza di ogni singolo viadotto, evidenziando come la gran parte di essi si attesti attorno a 1 (ovvero il minimo) e tre addirittura al di sotto (Pietrasecca, Fornaca e Cannuccette). Migliorino, in tv, ha condito il tutto con una serie di affermazioni preoccupanti: «Si assumerebbe la responsabilità di dire che i piloni sono sicuri al cento per cento? No». «Negli ultimi quattro anni ho fatto 70 visite ispettive, segnalando 2180 anomalie». Toninelli ha aggiunto che il Ministero può solo segnalare alla società, ma poi spetta a quest'ultima l'onere di vigilare e mettere in atto misure correttive. Migliorino ha anche detto che ci sono punti in cui, a suo dire, basterebbe un carico eccezionale per creare rischi. Le immagini sono tornate sui viadotti di Popoli, Macchia Maiura e su alcuni dell'A24, in zona Gran Sasso. Evidenziando problemi ai pistoni antisismici e, attraverso le dichiarazioni di un anonimo operaio che si occupa della manutenzione, il fatto che sarebbero in condizioni critiche anche i ferri all'interno delle carreggiate (quelli che dovrebbero garantire elasticità) e le ruote dentate tra pilone e campata (che dovrebbero invece assicurare stabilità con i restringimenti e gli allargamenti derivanti dalla variazione delle temperature). Le Iene hanno nuovamente incrociato il patron Carlo Toto, che ha smentito criticità.