L'AQUILA Il Comune trasferirà quasi un milione nelle casse dell'Ama per sanare il bilancio, che nel 2017 si è chiuso con una perdita di 1 milione 700mila euro. Non verranno toccati i livelli occupazionali, né si metteranno le mani nelle tasche dei lavoratori. Piuttosto, si procederà a una revisione del contratto di servizio per determinare il "costo standard", ovvero l'adeguamento dei contributi corrisposti all'azienda rispetto ai servizi offerti. Un'operazione di salvataggio messa a punto dall'assessore alla Mobilità, Carla Mannetti, dopo il cambio ai vertici dell'Ama e l'ingresso dell'amministratore unico, il commercialista Giammarco Berardi, in quota alla Lega. Nella seduta di giunta del 12 ottobre scorso è stato approvato l'atto di indirizzo che, nelle intenzioni dell'amministrazione, consentirà all'Azienda per la mobilità aquilana di "riprendere fiato".
TROPPI DEBITI. Un bilancio in rosso, con una perdita di 1 milione 700mila euro nel 2017. «Il problema è nato nel 2016», spiega Mannetti, «con il mancato trasferimento, da parte della Regione, di circa 1 milione l'anno a causa dei tagli al settore dei trasporti, che ha determinato perdite consistenti: in totale, 1 milione 700mila euro, come sommatoria tra il 2016 e il 2017». L'obiettivo è far quadrare i conti. «Stiamo adottando delle misure per sanare una situazione al limite», sottolinea Mannetti, «sulla scorta di alcune esperienze pregresse, in cui sono intervenuti i Comuni rivisitando il contratto di servizio, abbiamo intrapreso la stessa strada».
PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE. Bisognerà tagliare, ma non certo gli stipendi. Per l'assessore alla Mobilità questo è un punto fermo. «Il primo passo sarà la rivisitazione del contratto di servizio», dichiara, «La vecchia gestione dell'azienda proponeva l'azzeramento dei contratti di secondo livello degli autisti: una soluzione che respingiamo con forza». L'atto di delibera prevede «il trasferimento di 916mila 828 euro dal Comune all'Ama, come intervento sostitutivo per le mancate entrate da parte della Regione».
CONTRATTO DI SERVIZIO. «Abbiamo dato mandato all'amministrazione di adeguare il contratto di servizio con l'Ama», sottolinea Mannetti. «Ritengo che, prima di mettere le mani in tasca ai dipendenti, che non percepiscono stipendi corposi, sia opportuno razionalizzare le spese e rivoluzionare il trasporto pubblico locale, che presenta delle evidenti falle, per fornire un servizio adeguato alle esigenze della città». La prossima riunione, per l'adeguamento del contratto di servizio, è prevista per martedì: in tale sede verranno rideterminati i costi standard «che il Comune non ha mai provveduto a stabilire», dice Mannetti. «Dobbiamo capire se i contributi corrisposti sono adeguati ai parametri dei servizi offerti dall'Ama, che vanno incrementati, a partire da nuove corse, rispetto alla dislocazione di uffici e scuole».
LA STRUTTURA. L'Ama conta 135 dipendenti, di cui 107 autisti. Copre ogni anno 3 milioni 400mila km di strade comunali e 400mila extraurbani.