PESCARA Costa caro, molto caro, all'Abruzzo il clima di allarmismo che si è sviluppato nei giorni scorsi intorno all'A24 e A25.La prima stima fatta da Strada dei Parchi è di un traffico di mezzi diminuito del sette per cento, nonostante dal primo ottobre siano stati cancellati gli aumenti del pedaggio. Il tam tam sulle autostrade abruzzesi insicure sarà un marchio che l'intera regione difficilmente si scrollerà di dosso in poco tempo con effetti anche sul turismo e l'economia. Sarà difficile, anche se il ministero dei Trasporti, in appena dieci giorni, ha letteralmente ribaltato il suo giudizio da molto negativo a positivo.
DUE FRASI. Mettiamo a confronto le due frasi che lo dimostrano. Venerdì scorso, nel summit all'Aquila con i prefetti, l'ingegner Placido Migliorino, direttore dell'ufficio ispettivo ministeriale, ha testualmente dichiarato la frase che segue, registrata da uno dei presenti: «Allora...giusto per... Io credo che questo tavolo sia arrivato a un ottimo risultato, quello di fare l'interesse della collettività, che era quello a cui eravamo chiamati. Ci sono stati dei confronti con la società concessionaria che ha fatto il suo lavoro, il ministero ha fatto il suo dovere. Io prendo atto con molta soddisfazione, perché è un segno di responsabilità da parte della società concessionaria di aver recepito quelle che sono le nostre indicazioni. Questo ci porta a presentarci all'opinione pubblica che se l'infrastruttura era sicura già nelle valutazioni della società concessionaria, oggi è ancora più sicura, quindi usciamo da questo tavolo con un obiettivo».
IL PRECEDENTE. Facciamo un passo indietro. Martedì 16 ottobre lo stesso ingegnere, reduce dal sopralluogo sotto ai viadotti con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, scrive ai prefetti delle presenza di «un decadimento manutentivo che, associato all'incremento dei carichi di esercizio rispetto all'epoca di costruzione, è tale da non poter dimostrare il raggiungimento di adeguati standard di sicurezza con il regolare transito di circolazione».
L'ALLARMISMO. Da insicure a sicure in appena dieci giorni durante i quali c'è stato chi ha alimentato il clima di allarmismo. Nella tabella grande riportiamo l'elenco completo dei viadotti dell'A24 e A25 su cui sono state adottate le limitazioni alla circolazione dei veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate: divieto di sorpasso; obbligo di distanziamento di 50 metri sulla corsia di marcia e divieto di sosta e fermata sulla corsia di emergenza. Vi è inoltre il divieto di transito per tutti i veicoli e/o trasporti eccezionali di peso superiore a 44 tonnellate (le autorizzazioni già rilasciate per convogli con massa superiore sono sospese).
I DIVIETI. «Il provvedimento di regolazione del traffico pesante lo abbiamo adottato per rispetto istituzionale in quanto ritenuto adeguato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche al fine di evitare ulteriori inutili allarmismi, che stanno creando gravi quanto immotivate preoccupazioni negli automobilisti scossi e quotidianamente confusi da un bombardamento di "allarmi irresponsabili"». Così Strada dei Parchi scrive sul proprio sito internet.
LE VERIFICHE. Già nella seconda metà di agosto la società concessionaria ha effettuato verifiche «che hanno confermato la sicurezza delle infrastrutture e l'idoneità dei provvedimenti di limitazione già attuati dal mese di maggio 2017». A settembre, dopo ulteriori ispezioni, «è emerso che non era necessario disporre ulteriori limitazione al traffico, oltre quelle già emesse nel 2017. Non esistono timori sulla tenuta statica delle opere e per la sicurezza degli automobilisti», conclude Sdp dopo dieci giorni di "al lupo al lupo".