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Pescara, 24/11/2024
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Data: 29/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Finto schianto fra treni così si provano i soccorsi. Testata la capacità di intervento con vigili del fuoco, protezione civile e 118. In campo oltre 80 volontari e figuranti, Albani: «L'Abruzzo sa come si agisce»

LANCIANO Era finto l'incidente ferroviario tra un convoglio passeggeri e un treno merci con materiale infiammabile avvenuto nell'officina ferroviaria di Tua a Torre Madonna. Ma il sudore, la determinazione, la concentrazione di vigili del fuoco, protezione civile, operatori 118, croce rossa, dei volontari, del personale Tua e i mezzi utilizzati per i soccorsi erano veri e hanno fatto capire che, se ci dovesse essere una sciagura del genere, l'Abruzzo è pronto ad intervenire. Sirene dei vigili del fuoco, poi delle ambulanze, elicotteri hanno svegliato la città a seguito della simulazione di un incidente avvenuto alle 9,10 tra un convoglio con circa 80 passeggeri-figuranti e un treno merci con ferrocisterna contenente toluene (liquido altamente infiammabile) nel deposito/officina della Sangritana a Torre della Madonna. Allo scontro è seguito un incendio ed è scattato il piano soccorsi, proprio quello che la Regione voleva testare. A dare il primo allarme è stata la centrale soccorsi della Sangritana, che ha avvisato i vigili del fuoco, i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente. Le squadre di Lanciano e Chieti hanno subito staccato la linea elettrica e individuato il tipo di materiale che stava bruciando; il toluene, non tossico. Poi sono iniziate le operazioni di spegnimento del rogo e la messa in sicurezza della zona avviando poi tutti i soccorsi. Mentre gli uomini del 118, della protezione civile, i volontari estraevano velocemente i feriti, la parte dell'esercito della Croce Rossa montava tende e strutture mobili destinate al presidio medico avanzato (pma) per i feriti. Che, in base alla gravità sono stati trasferiti con ambulanze (12 quelle del 118 delle 4 Asl regionali usate) ed elicotteri (uno dei vigili del fuoco e 3 del 118) nei diversi ospedali abruzzesi. In tre minuti sono state montate le tende-obitorio dove è avvenuto il riconoscimento dei cadaveri grazie anche a due mezzi speciali che identificano le vittime attraverso l'esame immediato del Dna giunti da Roma e il soccorso dei familiari dei defunti con gli psicologi. Due le unità cinofile impegnate nella ricerca dei dispersi. «Questa esercitazione», commenta il sindaco Mario Pupillo, «dimostra ai cittadini che si danno risposte immediate durante le emergenze. Fa riconciliare i cittadini con lo Stato, qui vicinissimo grazie a vigili del fuoco, protezione civile, volontari, Croce rossa». «Faremo un bilancio a breve», dice Alberto Albani, referente regionale per le emergenze sanitarie e direttore del dipartimento emergenza-urgenza della Asl di Pescara, «ma è stato già positivo conoscere le persone impegnate nei soccorsi e nel coordinamento. Abbiamo verificato i tempi di risposta, soprattutto sotto il profilo sanitario, vedremo cosa occorre migliorare. L'Abruzzo, a causa delle ripetute emergenze che ha fronteggiato negli ultimi anni, ha sviluppato un know-how unico in Italia, ma queste esercitazioni servono per crescere ed essere sempre pronti ad intervenire».

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