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Pescara, 24/11/2024
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Data: 29/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Puglia, bruciano le bandiere M5s «Siamo stati traditi, dimettetevi». Il sit-in degli attivisti davanti alla Torre cinquecentesca sul lungomare di San Foca di Melendugno. Grida contro la ministra Lezzi: «Via dal Salento». Lei replica: «Non ho paura, torno quando voglio»

Non li ha fermati né il vento né la pioggia. Trecento attivisti No Tap (500, secondo gli organizzatori) si sono incontrati davanti alla Torre cinquecentesca sul lungomare di San Foca di Melendugno, simbolo delle battaglie contro il gasdotto, per urlare ai parlamentari del M5s che sono dei «traditori». E per dimostrare tutta la loro rabbia, hanno bruciato le tessere elettorali, la bandiera pentastellata e le foto di alcuni parlamentari del MoVimento, a cominciare da quella del ministro per il Sud, la salentina Barbara Lezzi, che proprio davanti a quella torre ha racimolato voti promettendo che il gasdotto Tap, con i Cinquestelle al governo, non sarebbe mai stato realizzato. Invece, è accaduto il contrario e il governo Conte ha dato il via libera al metanodotto che collegherà il Mar Caspio all'Italia e approderà su una spiaggia di San Foca. Davanti alla torre di avvistamento, che serviva ai salentini a difendersi dalle incursione dei turchi, c'erano anche donne e bambini. Indossavano felpe con il logo No Tap ed esibivano striscioni con le scritte: «Questa terra non è in vendita », «M5s dimettetevi». Ma per capire fino in fondo la rabbia di chi si oppone al gasdotto, bisogna ascoltare l'urlo dei manifestanti che, mentre bruciano la bandiera pentastellata, gridano a squarciagola: «Barbara Lezzi, vattene dal Salento ». E una donna sbraita: «Questo meritate, il fuoco» e dà alle fiamme un manifesto con il quale si chiedono le dimissioni di tutti i parlamentari pentastellati (ritratti in foto) che hanno tradito. «La ministra Lezzi? Dovrebbe dimettersi - accusa Forza Italia Puglia - perché è il peggior ministro pugliese della storia e proprio nel suo territorio, il Salento, si è registrato l'epicentro delle bugie che il M5s ha detto agli elettori». Dura la replica della Lezzi: «Non mi fanno paura perché non ho niente da temere, nessuno può dirmi dove andare, a casa mia ci torno quando e come voglio, perché non ho nulla di cui vergognarmi e vado a testa alta». In soccorso della ministra arrivano anche le dichiarazioni del portavoce del MoVimento alla Camera, Francesco Silvestri: «La ministra Lezzi - dice - così come tutto il MoVimento, ha sempre dimostrato il suo impegno al fianco dei cittadini per Tap, ma nessuno, al momento, può bloccare il progetto del gasdotto voluto dal Pd. Farlo significherebbe costringere il Paese a spendere miliardi. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere i dettagli dell'accordo solo quando siamo arrivati al governo, scoprendo cose che non potevamo certamente sapere prima ». A dimostrazione di ciò viene diffusa la risposta del ministero dello Sviluppo del 15 luglio 2017 alla richiesta di accesso agli atti della senatrice Daniela Donno del M5s, in cui si dice che l'Italia non ha sottoscritto, perché così era previsto, gli accordi Hga (Host government agreement). Parole, quelle dei pentastellati, che irritano ancora più il governatore pugliese, Michele Emiliano: «La delusione che provo per il voltafaccia del M5s su Ilva e Tap - rileva - è davvero devastante. Bugiardi e spregiudicati nel dire agli italiani: Che volete? Non sapevamo che c... stavamo a dì».

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