ROMA Offerta vincolante ma condizionata di Fs per Alitalia. Un lungo cda della società pubblica di trasporto presieduto da Gianluigi Castelli e guidato da Gianfranco Battisti, rimasto aperto più di un giorno e chiuso ieri sera, ha deciso che oggi alle 18 consegnerà la sua proposta al Notaio Atlante «per i rami d'azienda di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner». Il progetto è stato battezzato Renaissance.
La principale condizione posta da Ferrovie è il partner: gradito, strategico e industriale. Non viene esplicitata la preferenza per Delta, ma è evidente che non si vuole Lufthansa. Ieri il ceo Carsten Spohr, parlando del dossier dell'ex compagnia di bandiera italiana, ha posto un paletto ingombrante: «Non siamo intenzionati a considerare un investimento con lo Stato italiano». Atlante dovrebbe ricevere altre due offerte entrambe non vincolanti e condizionate: una da Delta Airlines, un'altra da easyJet. Non si esclude però che i tedeschi possano ugualmente fare un'offerta condizionata. «L'ho detto e ripetuto: in Alitalia Cdp non deve mettere un euro e i vertici sono d'accordo» ha ribadito Giuseppe Guzzetti, leader Acri.
Fs quindi, come da tempo sollecita il governo che ha proceduto a un ribaltone manageriale per far tornare Alitalia di Stato, fa il passo finale ma non ancora definitivo. L'offerta prevede l'acquisizione tramite New Alitalia di rami d'azienda, non dell'intero perimetro. Non c'è un prezzo, Fs si riserva di scrivere il valore in un secondo tempo, al completamento della due diligence e probabilmente quando l'assetto azionario sarà definito con l'individuazione del partner industriale. Fuori dall'offerta dovrebbero restare, come espressamente sottolineato: il prestito-ponte da 900 milioni da restituire il 15 dicembre, i 600 milioni di debiti, eventuali ulteriori oneri legati alla cig in scadenza oggi, che dovrebbe essere rinnovata per altri 12 mesi a beneficio di oltre 1500 dipendenti. Oggi è in calendario un incontro al Mise tra sindacati e compagnia per discutere sul prolungamento della cig. Ma al termine dei 12 mesi i sindacati chiedono garanzie precise di rientro in azienda perchè non è pensabile un ulteriore proroga. Ferrovie non ritiene di assumersi l'impegno di riassumere questi dipendenti.
GLI ULTIMI DUBBI DI FERROVIE
Sempre in tema di occupazione, nell'offerta del gruppo di trasporto pubblico sarebbero stati posti limiti all'impegno di farsi carico del personale in esubero: Fs potrebbe assorbirne circa 1.000. Non di più. Sulla definizione dell'offerta, le ultime ore del consiglio sono state concitate. Attorno alle 14,30 dopo la pausa pranzo, i sette consiglieri avrebbero chiesto ai consulenti di uscire dalla sala. C'era agitazione in particolare da parte degli indipendenti. Rimasti da soli e con la riunione nuovamente sospesa, quasi tutti hanno inziato contatti telefonici. La posta in gioco è molto alta e le responsabilità di pari passo. Da parte di Mediobanca, EY e i legali Giuseppe Scassellati e Mario Siragusa ci sarebbe stato un atteggiamento di estrema prudenza: gli advisor prima di i documenti dell'offerta, avrebbero rivisto parola per parola le carte, specie nei passaggi-chiave.
Quanto a Delta, l'offerta non sarà vincolante, non avrà prezzo, un contenuto molto generico e conterrà più o meno le stesse condizioni di Fs. Tranne uno: la presenza di un socio di maggioranza. La compagnia si riserva ulteriori valutazioni e chiede spazio nel cda, poteri di veto e di condividere l'ad. Infine nonostante la spinta del governo, ieri Leonardo e Eni hanno negato interesse al dossier.