TORRE DE' PASSERI Nella foto di compleanno di qualche luglio fa c'è lei sorridente, in posa con la sorella maggiore e la madre. E la torta con il nome italiano che si era scelta: Serena. Ieri sera Serena, Nissrine Et-Tebraoui,18 anni compiuti a luglio, terzo anno all'istituto tecnico economico di Torre de' Passeri dove con la famiglia di origine marocchina viveva ormai da anni, ha deciso di accomiatarsi dalla vita. Ha scelto la stazione di Torre de' Passeri, ha aspettato il treno regionale accelerato che da Roma era diretto a Pescara, e che non ferma a Torre de' Passeri, e in un attimo se n'è andata. È successo alle 19,34. Il treno viaggiava a una velocità di 80 chilometri orari. Il macchinista, da una prima ricostruzione, sembra che l'abbia vista, ma non ha fatto in tempo a frenare. Serena è sbucata all'improvviso, dal buio, in un punto in cui i binari vanno allontanandosi dalla stazione. Una ragazza che era in attesa del treno successivo ha sentito il rumore sordo, si è avvicinata. Ha visto quello strazio. E ha dato l'allarme.Così poco prima delle otto di ieri sera l'intera comunità di Torre de' Passeri è piombata nel dolore. In tanti conoscevano Serena e la sua famiglia e in tanti adesso dicono che sì, Serena da quando aveva perso la mamma non era più la stessa. Era successo ai primi di agosto, epilogo di una malattia che la mamma aveva combattuto per anni e alla quale alla fine aveva dovuto cedere. Serena, la più piccola di quattro figli, una sorella e due fratelli, era l'unica rimasta a vivere a casa, con la mamma e il papà. E quel vuoto, giorno dopo giorno, forse le è diventato insostenibile. Ieri sera, quando si è sparsa la notizia che si poteva trattare di lei, alla stazione si sono riversati decine di ragazzi, tanti amici e compagni di scuola che stentavano a credere a quanto avvenuto. Distrutti. Sconvolti. Come il resto della comunità torrese in cui la famiglia di Serena è perfettamente integrata. Lo racconta e lo ripete affranto il sindaco Piero Di Giulio, tra i primi ad accorrere quando un conoscente l'ha chiamato dicendo che era dovuto scendere dal treno sul quale viaggiava perché c'era un morto sui binari di Torre de' Passeri. Il sindaco si è precipitato lì, trovando già la sorella di Serena, i carabinieri di Torre de' Passeri coordinati dal comandante, il maresciallo capo Alessio D'Alfonso, i vigili del fuoco di Popoli e Alanno con il caposquadra Alberto Fasoli e poi i poliziotti della Polfer partiti da Pescara di gran carriera e arrivati a ricostruire quando già raccolto in parte dai carabinieri nel loro primo intervento. «Siamo tutti increduli», riprende il sindaco Di Giulio, «è una tragedia totale, per tutti». A confermarlo le circa duecento persone che si sono ritrovate alla stazione, dove fino a tardi Serena è rimasta coperta da un panno verde sui binari, in attesa che fossero ricongiunti tutti i suoi poveri resti. Sconvolti e addolorati i compagni di scuola e i professori. «Una ragazza normale, come tutte. Chiusa, taciturna? Quando mai!». Ma negli ultimi tempi era cambiata. Chi le stava vicino lo sa. Da quando aveva perso l'adorata mamma, quella ragazzina che si affacciava alla vita aveva perso a poco a poco la curiosità, aveva iniziato a rallentare la corsa verso il suo futuro. Ogni giorno sempre di più, ma senza darlo a vedere. Poi, ieri sera, quel salto nel vuoto. La circolazione ferroviaria in quel tratto è rimasta bloccata fino alle prime ore di questa mattina. Ai 30 passeggeri del regionale partito da Roma e diretto a Pescara, Ferrovie ha messo a disposizione gli autobus della Tua per raggiungere le destinazioni finali. Serena, invece, è stata portata all'obitorio di Pescara.