ROMA Maurizio Landini accetta la candidatura a segretario generale Cgil e lancia una proposta forte: una nuova unità con Cisl e Uil. Dalla sede di Milano l'ex segretario della Fiom inizia così ufficialmente la corsa per la guida della Cgil: «Quando la segretaria» Susanna Camusso «mi ha informato della proposta, i primi cinque minuti ero felice, ma quella notte lì non ho dormito». Landini punta molto su una rinnovata spinta unitaria sindacale. «Prima del 1947 la Cgil era una cosa sola, poi sulla spinta dei partiti» nel 1948 e nel 1950 nacquero Cisl e Uil, ma ora - dice - «non ci sono ragioni» per non ricostruire un corpo unico.
«Ci sono diversità di merito nell'azione sindacale, ma se si vuole riunificare il mondo del lavoro il problema dell'unità è un punto decisivo» aggiunge.
La risposta della Uil non si fa attendere. «Sono quattro anni che abbiamo indicato la strada dell'unità sindacale. La disponibilità espressa da Landini va nella direzione da noi indicata», commenta il segretario organizzativo della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ricordando che «circa tre anni fa abbiamo proposto a Cgil e Cisl di rinnovare lo storico Patto federativo del 1972 non più sulla base delle vecchie logiche paritarie, ma secondo criteri proporzionali evitando che una sigla potesse avere la maggioranza assoluta».
L'unità è al centro del dibattito anche interno. Proprio la candidatura di Landini in questi giorni sta provocando malumori e divisioni dentro la Cgil. Per la segreteria resta in corsa anche Vincenzo Colla. Landini fa un appello alla condivisione e ricorda che il documento Lavoro è, varato collegialmente ma in qualche modo espressione della maggioranza e della segretaria (che lo sostiene), ha ottenuto «quasi il 98% dei voti»: «La Cgil o è collettiva o non è. Sono della scuola che tutti siamo al servizio dell'organizzazione e mi sembrerebbe curioso che si parli di divisione della Cgil quando abbiamo un documento sul quale c'è una tale condivisione».