L'AQUILA È l'aquilano Francesco Marrelli il nuovo segretario provinciale della Cgil. Marrelli, 42 anni, è stato eletto ieri sera al termine del quinto congresso provinciale della Cgil L'Aquila, e subentra a Umberto Trasatti, che ha guidato il sindacato per due mandati, a partire dal 2010. Francesco Marrelli, che ha ricoperto il ruolo di segretario provinciale della Fp-Cgil, negli ultimi mesi ha portato avanti con determinazione, tra gli altri impegni, la difficile vertenza del personale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila. In precedenza è stato segretario provinciale della Filctem-Cgil, con grande attenzione per il polo chimico-farmaceutico del capoluogo di regione. Quello che attende il nuovo segretario generale è un compito gravoso, come sottolineato martedì, in apertura di congresso, nella relazione della segreteria uscente, in cui è stato fatto un bilancio degli ultimi quattro anni sul tema dell'occupazione. «Sicuramente il mio ruolo sarà in continuità con il percorso tracciato da Trasatti», ha commentato a caldo il neo segretario subito dopo l'elezione, «e quindi incentrato sulla difesa e il rilancio delle aree interne. Gli altri punti fondamentali saranno la ripresa delle attività legate alla ricostruzione nel cratere sismico, compresa la vertenza del personale, e il presidio su tutti i territori della provincia». Secondo la Cgil tra il 2012 e il 2017 si sono persi, nella provincia dell'Aquila circa 16mila posti di lavoro, solo minimamente compensati dai nuovi posti creati (6mila), peraltro quasi tutti a tempo determinato. Un fenomeno, quello del precariato, che non risparmia alcun settore - dal pubblico impiego ai servizi - e che è in aumento anche in comparti che sono trainanti per l'economia del territorio, come quello farmaceutico, dove è sempre più frequente il ricorso al lavoro in somministrazione. Sul tavolo ci sono tante vertenze aperte, «che non hanno ancora trovato soluzione, nonostante le lotte messe in campo (Santa Croce, Vesuvius, ex Intecs), o che si sono concluse positivamente (Cartiera Burgo, ex Otefal) ma scontando comunque una contrazione occupazionale. La vertenza Intecs è la dimostrazione della contraddizione che vive il territorio: nella città scelta dalla cinese Zte per la sperimentazione del 5G, si chiude un centro di ricerca come la Intecs». Vanno poi affrontate tutte le problematiche legate al processo della ricostruzione, dalla lentezza di quella pubblica alla necessità di reintrodurre il Durc per congruità, passando per l'eccessivo ricorso al subappalto e il mancato rinnovo dei vertici degli uffici speciali. Infine, la vicenda della restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto, che coinvolge circa 300 imprese, chiamate a restituire 75 milioni.