L'AQUILA «Nessuna bocciatura, ma la condivisione, ad oggi, non c'è». Nelle parole del coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, c'è l'essenza del pensiero azzurro sulla triade di nomi proposta da Fratelli d'Italia per la candidatura a presidente della Regione (Marsilio, Morra, Foschi).
Pagano, quella di Forza Italia è una rottura o cosa?
«Assolutamente no. A fronte di una platea di proposte, provenienti da Fratelli d'Italia, il nostro comitato regionale, all'unanimità, non critica le persone, tutte stimate da noi, ma la scarsa territorialità. Io ne sono il portavoce. Per vincere le elezioni bisogna ampliare la cerchia, anche basandosi sul criterio della condivisione».
Lo hanno stabilito Berlusconi, Salvini e la Meloni? E' una condizione dell'intesa o una semplice indicazione?
«Quando fu concessa questa opportunità a FdI, a seguito dell'insistenza della Meloni, fu imposta una sola condizione: una scelta, anche dalla società civile, ma nella logica della condivisione, attraverso un ampio ventaglio di proposte. Me lo ha ribadito di recente anche Berlusconi. Sembra, invece, che questa parolina magica non venga presa in considerazione. Si deve avere un atteggiamento di apertura con gli alleati: c'è tutta l'intenzione, da parte nostra, di non negare un accordo fatto».
Da più parti, però, questa intesa viene messa in forse.
«Un accordo c'è e lo riconosciamo. Ma nella misura in cui non è che FdI può mettere chi gli pare. Bisogna avere capacità, buon senso, moderazione ed equilibrio per condividere questa scelta con chi la deve sostenere. Ricordo che le elezioni si devono vincere, non è una passeggiata di salute. E si dovranno vincere insieme».
Cosa le ha detto Berlusconi nel corso del vertice dell'altro giorno a palazzo Grazioli?
«Ha confermato che l'accordo c'è. Ha ascoltato il quadro che gli ho prospettato e si è riservato una ulteriore riflessione, insieme ad Antonio Tajani».
Lo scenario che porta a un ribaltamento dell'intesa è plausibile?
«Se la Meloni, in autonomia, decidesse di deviare su un'altra Regione, ritenendola meno complessa nelle scelte, beh, allora il quadro si riaprirebbe. A quel punto noi saremmo pronti a proporre il nostro candidato. Ad oggi, però, questa istanza non è pervenuta. Noi non bocciamo o bruciamo nessuno, vogliamo solo compartecipare».
Come si esce dall'impasse?
«Magari tornando a quando, all'inizio, mi fu riferito un elenco di nomi più ampio. Potrebbe essere un punto di partenza».
Forza Italia sarebbe pronta, lei dice, a proporre un suo candidato.
«Abbiamo un'armata di possibili candidati. Tutti risultati vincenti dai sondaggi che abbiamo fatto. Da parte nostra c'erano enormi aspettative, ma quando si sta in un'alleanza bisogna attenersi alle regole del negoziato».
Forza Italia intende dialogare con l'area civica di Fabrizio Di Stefano?
«Lo consideriamo dei nostri. Con lui ragioneremo su come stare insieme. Il centrodestra non può andare diviso e noi apprezziamo il lavoro che sta facendo sul territorio».