L'AQUILA«L'acceso dibattito sulla decisione della giunta del Comune di Roma di delocalizzare il terminal bus dalla stazione Tiburtina a quella di Anagnina impone l'apertura di una riflessione più ampia sul sistema di trasporti tra l'Abruzzo, e in particolare le aree interne, con la Capitale». Lo affermano in una nota i vertici di Fratelli d'Italia che chiedono un incontro con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. «È il momento di ragionare, seriamente, su un importante piano di investimenti in grado di modernizzare e velocizzare il collegamento ferroviario esistente tra la nostra regione e il Lazio», dichiarano, in una nota congiunta, i coordinatori regionali del partito, Giandonato Morra ed Etelwardo Sigismondi, e il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. «Riteniamo che la scelta di trasferire il punto di arrivo e di partenza degli autobus sia penalizzante e di difficile comprensione per le centinaia di pendolari che ogni giorno si recano a Roma per motivi di lavoro o di studio», proseguono i tre che auspicano, «un ripensamento della giunta romana o, quantomeno, una condivisione di tale proposta anche con i rappresentanti dei territori che verrebbero influenzati da un simile provvedimento, che avrebbe ripercussioni sull'intero sistema produttivo e turistico abruzzese. Al contempo, chiediamo che Toninelli convochi un tavolo con tutti gli amministratori locali e i portatori di interessi affinché nell'agenda del governo venga subito inserito il tema del collegamento su ferro tra la nostra regione e quella laziale per superare un gap di infrastrutture che questa terra sconta da tempo».«Per una beffarda coincidenza», scrive "Coalizione sociale", «lo spostamento da Tiburtina alla periferica Anagnina dell'autostazione della Capitale giunge negli stessi giorni in cui la Cgil abruzzese denuncia che le tratte verso Roma, compreso il collegamento con L'Aquila, stanno passando da Tua a Sangritana spa, ignorando la risoluzione del 24 luglio scorso. Che quella risoluzione (che riconosceva la necessità di ricalibrare la definizione dei servizi essenziali e modificare di conseguenza la delibera) fosse debole, mancando di un termine di attuazione, l'avevamo anticipato. Nel frattempo arriva da Roma la decisione di allontanare l'autostazione dal centro: una decisione che avrebbe anche un senso in ordine all'alleggerimento del traffico su gomma della Capitale, ma che penalizza i casi in cui mancano alternative che colleghino i centri delle città, ossia le ferrovie. La tratta L'Aquila-Roma è uno di questi casi. Chiediamo che la Regione dia seguito alla risoluzione del 24 luglio e riconsideri a definizione dei servizi minimi di trasporto includendo le tratte che sono prive di alternative a partire dalla L'Aquila-Roma».