L’AQUILA «La solidità della coalizione è dimostrata dal patto rinnovato per le elezioni regionali ». Lo ha detto, ieri, Silvio Berlusconi in un’intervista a Bruno Vespa, rispondendo a una domanda su una possibile alleanza Lega- Cinque Stelle. La dichiarazione sembra chiudere le porte a una rivisitazione dell’accordo e, dunque, anche in Abruzzo si dovrebbe restare con l’attuale assetto. D’altronde, come ha dichiarato il senatore FdI Marco Marsilio (uno dei papabili) al Messaggero, Berlusconi avrebbe già detto al coordinatore regionale azzurro, Nazario Pagano, che la scelta del candidato presidente rimarrà in capo al partito della Meloni. Al momento, dunque, tutte le fibrillazioni e le indiscrezioni su un cambio di rotta (magari uno scambio con la Basilicata) sembrano non trovare fondamento. Discorso diverso per un possibile allargamento della short list dei candidabili, ad oggi formata dallo stesso Marsilio, da Giandonato Morra e da Massimiliano Foschi. Ma per questo bisognerà attendere gli esiti del tavolo nazionale che Giorgia Meloni ha chiesto e sollecitato. E’ probabile che in quella sede, su istanza di Pagano (portavoce del suo partito), Berlusconi possa chiedere altri nominativi, su cui trovare la convergenza. Ad oggi, infatti, gli azzurri hanno chiaramente detto che sulla triade proposta non c’è accordo. Sull’altro fronte FdI ribadisce che a livello regionale il percorso è completato e che, eventualmente, potrà essere solo la Meloni a cambiare le carte in tavola. Stupisce un po’, in questo dibattito serrato, che la Lega stia a guardare. Al momento i salviniani si sono limitati a qualche esternazione del coordinatore Bellachioma (le ultime sui tempi da stringere), ma non si sono mai inseriti con prepotenza nel confronto. Eppure tutte i sondaggi danno il partito in grande crescita. Che sia una strategia mirata a sferrare, eventualmente, il colpo in extremis? Si vedrà. Intanto anche il centrosinistra è in stand-by.