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Data: 06/11/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - «Fi fa confusione in questo modo può indebolirci»

L'AQUILA Gli unici, eventuali, cambiamenti o ripensamenti potranno arrivare solo dal tavolo nazionale. È perentorio il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Etel Sigismondi, alla luce delle tensioni generate dalla richiesta di Forza Italia di offrire ulteriori nominativi per la candidatura di coalizione a presidente della Regione rispetto a quelli di Marco Marsilio, Giandonato Morra e Massimiliano Foschi.
Sigismondi, per voi, dunque, non sono ammesse modifiche di sorta.
«Noi abbiamo da tempo consegnato il ventaglio di proposte a Giorgia Meloni, che ha subito richiesto la convocazione del tavolo nazionale, facendo comprendere che la Regione Abruzzo ha una esigenza di maggiore celerità rispetto alle altre. Stiamo aspettando dei segnali, dobbiamo fare in fretta. Non è assolutamente vero che ci sarà un ribaltamento delle decisioni del tavolo nazionale. Lo dico essendo in costante contatto con i nostri vertici. Anzi, è vero il contrario: alcuni referenti regionali di Forza Italia hanno chiesto il rovesciamento di quelle decisioni, ma è stato risposto loro che la scelta resterà in capo a Fratelli d'Italia. Non capisco perché si continua a cercare di creare confusione. Questo non fa bene al centrodestra e rischia di indebolire la coalizione».
L'accordo, dunque, non verrà rivisto. L'ipotesi di inserire ulteriori nominativi ai tre già presentati è plausibile?
«Noi abbiamo presentato una rosa. La Meloni la porterà al tavolo nazionale. Quello sarà l'unico ambito in cui si potranno discutere, eventualmente, i nominativi. Forza Italia farebbe bene ad aprire un ragionamento non sulla stampa, ma al suo interno».
Come replica alle critiche mosse nei confronti delle vostre scelte?
«Le candidature offerte sono capaci di garantire buona amministrazione alla Regione, di intercettare gradimento e consenso e soprattutto di far vincere il centrodestra».
Tra gli alleati, però, Forza Italia in primis, ci sono freddezza e forse un pizzico di preoccupazione.
«C'erano identici sentimenti quando ho proposto Pierluigi Biondi come candidato sindaco dell'Aquila. Preoccupazioni smentite dai fatti. Tutti i nominativi sono un valore aggiunto per la coalizione: c'è una figura di alto livello nazionale, come Marco Marsilio, su cui non esistono dubbi per vicinanza all'Abruzzo e costante azione sul territorio; c'è Giandonato Morra, persona che ha dimostrato in Regione tutto il suo valore, che ha esperienza amministrativa di governo e che, in riferimento alle elezioni teramane, ha consentito al centrodestra, grazie alla sua candidatura, di arrivare al ballottaggio; c'è infine Massimiliano Foschi che è autentica espressione civica, professionista affermato che può portare alla coalizione il proprio bagaglio di esperienza su un campo cruciale, come quello della sanità. I nomi sono autorevoli».
Da qui il partito non intende muoversi.
«La comunicazione alla Meloni è questa».
Il caso Biondi, ovvero la possibile candidatura poi rientrata, come è sintetizzabile?
«Da uomo di partito, nel momento in cui la Meloni ha chiesto alla classe dirigente di mettersi a disposizione, lui lo ha fatto, evidenziando sempre, però, la preferenza di restare sindaco dell'Aquila, per rispettare gli impegni presi con l'elettorato e la sua città. Sempre, in ogni sede, ha manifestato chiaramente quali fossero le sue priorità: dimostrare la qualità dell'azione amministrativa all'Aquila».
Anche lei ha dovuto fare un mezzo passo indietro? E' vero?
«Ho scelto il partito. Abbiamo deciso di inserire un coordinatore regionale nella rosa dei nomi e abbiamo optato per Giandonato Morra, facendo un passo di lato visto che lui ha maggiore esperienza regionale. Questa scelta dimostra che alla base non nutriamo ambizioni personali, ma solo la voglia di pensare all'Abruzzo».
In chiusura: quanto tempo ancora occorrerà per arrivare alla decisione definitiva?
«Voglio fare un appello a Forza Italia e agli altri: invece di perdere tempo su telenovelas che non portano a nulla, si unisca alla richiesta di Giorgia Meloni di accelerare i tempi. Non possiamo aspettare le determinazioni di altre regioni».

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