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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/11/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pronta l'alleanza del centrosinistra manca soltanto il sì di Legnini

PESCARA Ci sono ancora alcuni dettagli da definire ma la squadra costruita attorno a Giovanni Legnini, per sostenere la candidatura a governatore dell'ex presidente del Csm, sembra ormai fatta. Manca solo il grande annuncio, atteso nei prossimi giorni (forse già all'inizio della prossima settimana). La coalizione di centrosinistra sarà sicuramente composta da una lista del presidente, a cui Legnini non poteva certo rinunciare per circondarsi di qualche fedelissimo; dal Partito democratico e da un raggruppamento di centro capeggiato dall'ex sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli; un cartello della sinistra caratterizzato da una forte componente ambientalista, guidato da Sinistra italiana, Articolo1-Dp e, probabilmente, esponenti della vecchia guardia dei Verdi, il movimento della prima ora fondato in Abruzzo da personalità come Edvige Ricci e Giovanni Damiani, che nelle giunte di centrosinistra hanno già ricoperto importanti ruoli di governo, sia in Regione che al Comune di Pescara. Si sta ancora lavorando sul nome di questo cartello, ragionando su alcune ipotesi: Progressisti per l'Abruzzo, Sinistra con Legnini, sono solo le prime suggestioni da mettere a punto. Poi c'è un altra lista: quella dei Socialisti progressisti liberali popolari, più alcuni amministratori civici, che dovrebbe essere della partita. Il segretario regionale del Psi, Giorgio D'Ambrosio, non vuole ancora scoprire le carte: «Per il momento restiamo equidistanti, in attesa di un confronto con i candidati presidenti». Una posizione che accomuna i socialisti a quella del nuovo movimento civico lanciato dagli ex assessori regionali Donato Di Matteo e Andrea Gerosolimo, forza politica nata come antagonista al Pd di Luciano D'Alfonso ma con qualche timida apertura verso Legnini, anche se il sulmonese Gerosolimo sembra guardare oggi più a destra che a sinistra.
Nessuna apertura, invece, dalla sinistra antagonista, come confermano le parole del segretario nazionale di Rifondazione comunista, il pescarese Maurizio Acerbo: «La nostra area è alternativa al Pd. Consideriamo la giunta D'Alfonso il peggiore governo regionale che l'Abruzzo abbia mai avuto. Questo centrosinistra mi sembra per altro il tentativo di mettere insieme vecchi pezzi che non sono in grado di esprimere nessuna politica di rinnovamento. Lavoreremo per una coalizione o lista unitaria di sinistra e ambientalista».
Anche qui torna dunque l'ambientalismo. Probabilmente il riferimento di Acerbo è al vasto mondo del Forum H2O, dove però tra le varie sigle ci sono diverse anime, alcune vicine al M5S. Attorno a Legnini si sta dunque completando uno schema classico di centro-sinistra, non la novità che altri avevano suggerito all'interno del Pd, trovando però più chiusure che aperture: un contenitore del tutto inedito, dove i partiti tradizionali, con in testa il Pd, avrebbero dovuto rinunciare al nome e al simbolo per qualcosa su cui far campeggiare soltanto il nome dell'ex presidente del Csm. Un tentativo per scrollarsi di dosso l'impietosità dei numeri dei sondaggi elettorali e catturare quell'elettorato di centro allergico sia al rosso che alle forze populiste-sovraniste oggi alla guida del governo giallo-verde.

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