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Data: 10/11/2018
Testata giornalistica: La Repubblica
Pullman da Tiburtina a Anagnina, Lolli contro Raggi: "Decisione che ci danneggia"

Il malcontento circa l'amministrazione della giunta di Virginia Raggi travalica i confini laziali. L'Abruzzo prepara la rivolta contro la decisione del comune di Roma di spostare (temporaneamente) il parcheggio dei pullman a lunga percorrenza dalla stazione Tiburtina all'Anagnina. Del piano, che rientra nel più ampio progetto di riqualificazione dell'area intorno alla seconda stazione romana, si conoscono i costi, ma non i tempi né i modi, nonostante coinvolga otto milioni di passeggeri l'anno.

L'allestimento del nuovo terminal ad Anagnina, lontano da ogni scalo ferroviario, costerà 624mila euro. Così il "caso Tibus" è approdato alla Camera. Una folta pattuglia di parlamentari abruzzesi, dal Pd a Forza Italia, hanno depositato un'interrogazione al ministro ai Trasporti Danilo Toninelli per impedire, dicono, "questo atto scellerato che sta mettendo in allarme l'opinione pubblica dei nostri territori".

I pendolari, dal canto loro, hanno avviato una petizione su change.org per scongiurare lo spostamento. E lunedì prossimo il governatore vicario dell'Abruzzo, Giovanni Lolli, sarà a Roma per incontrare Raggi e ribadire la contrarietà di tutti i sindaci abruzzesi. Alla 11 rimarcherà la posizione nel corso di una conferenza stampa organizzata proprio nell'autostazione "Tiburtina" insieme al presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, ai parlamentari abruzzesi Stefania Pezzopane (Pd) e Marco Marsilio (Fdi), il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone e una ampia delegazione di sindaci, consiglieri regionali, sindacati e associazioni di categoria.

Accanto al governatore vicario dell'Abruzzo ci sarà anche l'assessore alle Politiche abitative e all'Urbanistica della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani (Pd). "Questa misura annunciata dal Campidoglio non è affatto in linea con il principio di intermobilità - sottolinea Valeriani - appesantirà in maniera considerevole il traffico veicolare dei pendolari che quotidianamente raggiungono Roma per lavoro e complicherà la vita anche alle migliaia di romani che si spostano verso l'Abruzzo".

Il governatore vicario dell'Abruzzo aggiunge: "Oggi la strada più intasata per l'ingresso a Roma è il cosiddetto 'tronchettò dell'uscita della A24. Si tratta di traffico privato, una parte è spostata sul traffico pubblico perché c'è una convenienza ad arrivare sulla Tiburtina. Quando si toglierà questa convenienza molti sceglieranno di usare il mezzo privato, con un ulteriore e pesantissimo ingolfamento su quel tratto di viabilità, che è un tratto urbano".

Lolli ricorda come l'amministrazione abruzzese abbia sostenuto la capitale in piena emergenza rifiuti: "Un anno fa - afferma - siamo andati in soccorso della capitale, abbiamo dato la nostra disponibilità portando i rifiuti nei nostri siti di smaltimento e siamo anche stati criticati. Ma siamo convinti di aver fatto bene. Ci aspettiamo ora un adeguato ascolto". Se così non fosse, aggiunge Lolli, "scatterà la mobilitazione".

La Tibus, l'azienda che gestisce il terminal in via Guido Mazzoni, a Tiburtina, precisa "due anni fa abbiamo formalmente presentato all'assessorato alla Mobilità del Comune un project financing di riqualificazione dell'attuale autostazione Tiburtina e dell'area circostante per un valore di circa 6 milioni di euro, completamente a carico dei privati, in linea con il vigente codice degli appalti. Ma in Campidoglio - assicura il presidente di Tibus, Giovanni Bianco - nessuno ci ha mai risposto".
"Virtuosismi" della giunta guidata da Virginia Raggi. Così la sindaca, appesa alla sentenza del tribunale, incassa un mare di critiche. Che piovono adesso anche dall'Abruzzo.

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