La settimana scorsa sono entrati nel parco mezzi di Tua 6 nuovi bus ed entro fine anno se ne aggiungeranno altri 29, seguiti da altri 57 ad aprile 2019 e dai restanti 114 tra il 2019 e il 2020, per arrivare a 206 bus entro il 2021. È questo il piano di rinnovo degli automezzi varato da Regione Abruzzo e Tua con un investimento totale di 47,8 milioni di euro, di cui 13,1 milioni a carico di Tua, comunicato dal Trasporto unico abruzzese in replica alle accuse avanzate dalla Filt Cgil, riportate sulla pagina di ieri. Buone notizie anche per il personale visto che a gennaio arriva il concorso per 55 unità nel settore manutenzione. La società guarda dunque al futuro all’insegna della tecnologia e di mezzi moderni. E pur ammettendo delle criticità nella gestione e manutenzione del parco mezzi, considera questa situazione transitoria nel suo complesso e destinata ad essere superata da qui a due anni. «Ad investimento completato - spiega il direttivo di Tua -, l’età media del parco passerà dagli attuali 12,7 anni a 9 anni e saranno radiati tutti i bus con motorizzazione Euro 2 o inferiori». Novità anche per il personale di manutenzione che entro gennaio 2019 verrà l’ingresso «di 55 figure estremamente professionalizzate », in seguito al completamento della procedura di concorso: «L’inserimento in pianta stabile dei nuovi manutentori - prosegue Tua - permetterà sia di rafforzare i ranghi delle officine di manutenzione nelle varie sedi aziendali, sia di ottimizzare notevolmente le esigenze produttive aziendali. Provvisoriamente sono stati utilizzati 55 operai con contratto con agenzie interinali ». Quanto alla cosiddetta “cannibalizzazione” dei bus (il prelievo di pezzi da alcuni bus utilizzati come ricambio per altri): «Va precisato - sottolinea l’azienda - che la stessa è praticata solo ed esclusivamente per alcuni bus in fase di dismissione». Sugli stessi pezzi di ricambio, inoltre, l’azienda precisa che vengono introdotti sui mezzi sulla base delle loro specifiche tecniche, venendo poi certificati. Tua respinge al mittente anche l’accusa di «mancata formazione adeguata » dei manutentori: si tratta di operatori interinali, e quindi provvisori, ai quali comunque viene fornita una formazione iniziale e periodica. Sulla questione «spie accese» sul quadro di comando degli autobus: «Tua - continua il direttivo - rispetta pienamente gli obblighi di legge in materia di circolazione ed è organizzata attraverso una filiera di responsabilità che definisce, inmodo puntuale e strutturato, il processo di messa in esercizio e di estromissione dei bus».