Stamattina dal terminal bus di Tiburtina, che la giunta Raggi vuole spostare ad Anagnina, L'Aquila e la sua provincia lanceranno un messaggio chiaro, che suona come un ultimatum: o si aprirà una concertazione con Roma Capitale, per rivedere una decisione che penalizza fortemente il territorio, o si alzerà il tono della mobilitazione. Gli aquilani tornano dove sono stati costretti a stare molte volte nel post terremoto. Per il momento solo con una loro, seppur corposa, rappresentanza istituzionale: alla conferenza stampa indetta dal presidente vicario della Regione Giovanni Lolli ha subito fatto eco, su proposta del Pd accolta dal presidente Roberto Tinari, il consiglio comunale, che si riunirà proprio nel piazzale del terminal. Regione e Comune uniti, insieme agli altri sindaci del territorio (tra cui, in particolare, quello di Avezzano), agli amministratori, alle forze sociali, alle categorie. Per ora, come detto, un avviso istituzionale che potrebbe preludere a una mobilitazione di massa. Oggi saranno ribaditi alcuni concetti già espressi in questi giorni di forte tensione. Intanto Lolli dirà che non ha ricevuto risposta alcuna dal suo invito, scritto, a un incontro con il Comune di Roma. Poi tutti, indistintamente, sottolineeranno che lo spostamento del terminal creerebbe danni enormi ai pendolari, migliaia, che ogni giorno viaggiano dall'Abruzzo. E soprattutto che la scelta rischia di penalizzare fortemente un intero sistema, quello che punta a vincere la corsa per ottenere il corridoio europeo Civitavecchia-Ortona sulla rotta Spagna-Balcani. Una strategia che riguarda la gente, le imprese, le merci, l'economia, lo sviluppo. Tra l'altro la Regione ha incardinato in questa ottica la pianificazione per la Zes (la zona economica speciale) e l'asse portuale Tirreno-Adriatico. Oggi, inoltre, verrà ricordato come l'Abruzzo sia stato molto disponibile, su richiesta, ad accogliere parte dei rifiuti di Roma, quando ciò si è reso necessario dall'emergenza. Una solidarietà istituzionale che all'epoca contribuì a risolvere una situazione che stava deflagrando e che ora sarà messa sul piatto della bilancia per far comprendere che stavolta è l'Abruzzo ad aver bisogno di una mano da parte del Lazio.