Politici e cittadini ieri in piazza per dire no allo spostamento dell'autostazione dei pullman dalla Tiburtina all'Anagnina. «Una decisione sbagliata perché provocherà un incremento del tempo di percorrenza delle decine di migliaia di pendolari che ogni giorno vanno e vengono tra Abruzzo e Lazio» ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli. C'era anche l'assessore alle Politiche abitative, Urbanistica e Ciclo dei Rifiuti della Regione, Massimiliano Valeriani che ha spiegato: «Malgrado la Regione non abbia il potere di intervenire, io sono qui per esprimere la mia solidarietà contro una decisione ingiusta. È una questione che deve essere risolta al più presto». Durante il sit-in si è riunito simbolicamente il consiglio comunale dell'Aquila. Per il vicesindaco Guido Liris «non può essere permesso al sindaco di Roma di ferire nuovamente il nostro territorio». «Anche io sono una pendolare e il trasferimento ad Anagnina significa per me e per tutti pendolari 40 minuti in più a tratta» ha detto la deputata del Pd, Stefania Pezzopane. L'assessore alla Città in Movimento Linda Meleo ha cercato di tranquillizzare: «La scelta di Anagnina è provvisoria, ma sarà comunque occasione per creare un altro nodo di scambio strategico per la nostra città». Il tema si intreccia anche con l'emergenza rifiuti. Il sindaco dell'Aquila Biondi aveva detto: «Se Raggi non vuole i pendolari dall'Abruzzo, vorrà dire che la nostra regione non accoglierà più i rifiuti da Roma». «La viabilità ad Anagnina già oggi è al collasso» ha fatto sapere la Comunità Territoriale del VII Municipio che racchiude decine di comitati di quartiere. Lorenzo Mancuso, del comitato Cittadini Stazione Tiburtina, ha aggiunto: «Il Comune non ha chiarito cosa ci farà nel piazzale, lascia aperte molte ipotesi, quale è l'alternativa al progetto Tibus? Non c'è».