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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Bellachioma: adesso basta, noi partiamo. Il leader della Lega aspetterà fino a sabato il nome del candidato di Fdi e accusa: «Non posso rimetterci la faccia»

PESCARA Per la Lega Abruzzo è arrivato il momento di dire definitivamente basta: «Non aspettiamo più il nome del candidato presidente per il centrodestra. Questo non è uno stillicidio, è un suicidio». Da sabato 17 novembre il partito abruzzese di Salvini partirà con la propria campagna elettorale. Con o senza il candidato governatore indicato da Fratelli d'Italia è Giuseppe Bellachioma, coordinatore regionale della Lega, voce realistica e critica della coalizione di centrodestra, che torna a parlare. Oggi però lo fa una volta per tutte.Onorevole Bellachioma, siamo arrivati a metà novembre: ha segnali della convocazione del tavolo romano che dovrà decidere chi, della terna proposta da Fdi, sarà il vostro candidato alle regionali del 10 febbraio?«Per quanto mi riguarda, non ho nessun segnale».Allora la domanda diventa conseguenziale: se non dovessero decidere entro questa settimana quale pericolo correrebbe il centrodestra?«L'ho detto più di una volta e oggi lo ripeto: quando da Roma è arrivata la terna di nomi, composta da Massimiliano Foschi, Marco Marsilio e Giandonato Morra, la scelta del candidato doveva essere fatta in Abruzzo, come si è detto all'inizio. Ma, come ho già spiegato, ora ubbidisco. La Lega è coinvolta indirettamente, quindi rispetta il volere di Fratelli d'Italia ma fino a un certo punto, perché più passano i giorni più aumenta la mia preoccupazione».Lei però era molto preoccupato già tre settimane fa. Forse ora va oltre la preoccupazione.«Con il rispetto di chi sarà e di quando sarà, io questa volta ho deciso di dare davvero il via libera ai miei candidati».Vuole dire che non ha più senso aspettare?«Esatto, perché più che uno stillicidio rischia di diventare un suicidio. Aspetterò fino a sabato e, se non ci sarà la fumata bianca, partirò con la campagna elettorale. Credo che sia giusto verso le persone che ci mettono la faccia. Per cui libererò quelli che per ora sono già stati candidati riservandomi di integrare le liste con altri nomi nel giro di una quindicina di giorni per dimostrare che la Lega non è un partito chiuso».E se neppure la settimana prossima dovessero crearsi le condizioni per fare sedere Berlusconi, Meloni e Salvini allo stesso tavolo e decidere il candidato, voi che farete: aspetterete all'infinito?«Lo ripeto: sabato prossimo noi partiamo».Secondo lei questa indecisione può favorire qualcuno a tornare in corsa nella scelta del candidato del centrodestra, qualcuno, per esempio, di Forza Italia oppure delle civiche?«Non lo so, né voglio saperlo. A me interessa solo non dare un ulteriore vantaggio alle altre forze politiche. Per il resto aspetterò gli ordini dal mio segretario di partito, Matteo Salvini. Mi dirà lui come dovremo comportarci».

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