CARSOLI Due ore di attesa nell'androne del Ministero, poi la doccia gelata per i sindaci abruzzesi in pellegrinaggio a Roma per la storia infinita del caro pedaggi in A24/25. «Dopo la lunga attesa», raccontano il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, e il consigliere provinciale dell'Aquila, Alfonsino Scamolla, in trasferta nella capitale insieme ai colleghi abruzzesi, Mariangela Amiconi, Olimpia Morgante e Fernando Marzolini, sindaci di Magliano dei Marsi, Scurcola Marsicana e Rocca di Botte, «un funzionario di polizia ci ha testualmente detto: il ministro non vi vuole ricevere». Delusi per la chiusura di Toninelli gli amministratori sono tornati indietro, determinati, però, a «rialzare la voce. Avevamo congelato ogni forma di protesta, in linea con le richieste del ministro, con l'impegno che ci avrebbe tenuti aggiornati sulla questione tariffe. Così non è stato. Il 30 ottobre lo abbiamo sollecitato a mantenere gli impegni, altrimenti oggi (ieri ndc) avremmo manifestato al ministero. Toninelli non ci ha neanche ricevuti». Il tempo, però, corre inesorabile verso il 2019, quando il salasso dei pedaggi sarà doppio, poiché assommeranno gli aumenti congelati degli ultimi 3 mesi (12,89%) e quelli del nuovo anno. Così martedì a Carsoli è in programma una nuova riunione. Ma ieri sera dal Mit è giunta la replica: «Protesta sindaci strumentale, per finalità evidentemente elettorali, e rincari pedaggi bloccati già da ottobre», è la sintesi. «Non era previsto alcun incontro. Il Mit e Toninelli hanno lavorato per ottenere dal concessionario Strada Dei Parchi la sterilizzazione, già da ottobre e fino a fine anno, degli aumenti ai pedaggi. E hanno fatto sì che con il decreto Genova, che verrà convertito in legge domani, fossero disponibili 192 milioni di euro, subito impegnabili, per la messa in sicurezza dei viadotti più malandati della A24 e della A25».