«Ho lavorato in nero per 12 anni, avendo anche incarichi importanti a livello nazionale e gestendo la sede cittadina dal 2006 del sindacato, ma quando ho chiesto di essere regolarizzata hanno trovato un pretesto per farmi fuori». La denuncia è di Giuliana Vespa, che il 9 novembre si è dimessa da segretario provinciale dell'Ugl, delusa e offesa dal sindacato che il 3 ottobre le ha comunicato la sospensione cautelare con contestuale commissariamento, a causa del mancato invio del bilancio del 2017. Ma con i documenti in mano la Vespa ha dimostrato che non è vero. «Tra l'altro 4 segretari, Giancarlo Favoccia, Daniela Ballico, Ezio Favetta e Vincenzo Abbrescia delle 46 strutture inadempienti sul bilancio - ha aggiunto la Vespa - sono anche membri di quella segreteria confederale che ha deliberato il mio commissariamento». «Ho avuto sempre delle rassicurazioni - ha detto - sulla mia assunzione. Inoltre la scorsa primavera il segretario generale Francesco Paolo Capone mi aveva garantito che tutto sarebbe stato risolto dopo il congresso provinciale. E così il 29 maggio il congresso ha visto la mia conferma a segretario: su 50 delegati sono stati 41 quelli che hanno sottoscritto la lista da me guidata. Sono stata eletta con il 90% delle categorie. Il 3 ottobre, dopo aver chiesto di nuovo l'assunzione, ho ricevuto una mail nella quale mi veniva comunicata la sospensione. La motivazione, che offende la mia onestà, era il mancato invio del bilancio 2017. Lo avevo inviato il 3 settembre, perché l'Ugl nazionale mi aveva dato il 31 agosto i moduli». «Ho aspettato che il mio legale Paola Fatima Cortesi (presente alla conferenza stampa, ndr) presentasse il ricorso. Intanto invito il segretario generale Capone, i vice segretari Favoccia, Luca Malcotti e Luigi Ulgiati, oltre che il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, che fino a dicembre 2017 è stato vice segretario generale con delega al personale della Ugl, a smentire». Oltre all'avvocato Cortesi, vicino alla Vespa c'era anche Piero Peretti che a luglio scorso si è dimesso da segretario nazionale dei bancari. «Il 90% degli iscritti è con noi e approderà a un altro sindacato con noi».