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Data: 19/11/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Infrastrutture autostradali e sicurezza - A24-A25: Ecco i 35 viadotti della ''discordia'' sicuri per Sdp, in stato di degrado per Mit. Lista nera in relazione dirigente ministeriale migliorino duramente contestata da strada dei parchi. Oggi questione sicurezza autostrade al centro seduta straordinaria del consiglio comunale dell'Aquila

L'AQUILA – Al centro delle polemiche da mesi e delle preoccupazioni degli utenti, soprattutto dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova il 14 agosto scorso, i 339 viadotti delle autostrade laziali e abruzzesi sono diventati i viadotti della “discordia”.

Perché? Semplicemente perché sono considerati sicuri, anche se bisognosi di immediati interventi per la messa in sicurezza sismica, da parte Strada dei parchi Spa, la concessionaria delle due arterie, oggetto di continui allarmi con tanto di dichiarazioni pubbliche di rischio crolli, da parte del Ministero per le Infrastrutture che con il dirigente Placido Migliorino, in una relazione ha messo nero su bianco il rischio strutturale in 35 degli 87 viadotti ispezionati, e dello stesso ministro, Danilo Toninelli.

Oggi, in una seduta straordinaria del Consiglio comunale dell’Aquila dal titolo “Criticità strutturali viadotti Autostrade A24 e A25”, dopo alcuni giorni di tregua rispetto alle forti tensioni dello scorse settimane, la vicenda torna d’attualità.

Secondo quanto si è appreso, saranno presenti i vertici della concessionaria. Sulla questione, nonostante le polemiche da alcuni giorni siano rientrate, le problematiche rimangono invariati perché i fondi per la messa in sicurezza, 192 milioni di euro, nonostante l’approvazione del decreto Genova, non sono ancora del tutto disponibili per Sdp, che nelle scorse settimane, per lo sblocco che avrebbe fatto cominciare i lavori, ha inviato diffide al Ministero minacciando anche esposti alla magistratura.

Lo scontro tra il privato e il Mit è stato molto teso tra allarmi e smentite: le numerose puntate polemiche innescate anche dai servizi andati in onda nella trasmissione Le Iene, sono divampate in particolare sul documento ufficiale di Migliorino che ha messo nero su bianco le criticità dei viadotti delle due autostrade che, guarda caso, sono considerate arterie strategiche in caso di calamità naturali dalla legge di stabilità del 2012 in seguito al terremoto dell’Aquila del 2009.

Nella relazione si traccia un quadro preoccupante, in particolare di 87 viadotti ispezionati con tanto di accuse alla concessionaria, rea di aver fatto verifiche datate e con metodi vecchi.

L’allarme viene lanciate su 35 viadotti, in 26 dei quali lo stato di degrado è da tenere sotto controllo perché hanno un coefficiente vicino all’uno, che è il livello minimo. Un’analisi fortemente contestata dalla concessionaria che ha effettuato l’accesso agli atti per verificare se al ministro Toninelli sono stati consegnati i documenti giusti riferiti a prove effettuate secondo la legge e con strumenti innovativi ed attendibili. Concessionaria che ha denunciato che per gli incomprensibili allarmi il calo di utenza è stato di oltre il 7 per cento.

Comunque, la tregua è coincisa con il summit sulla sicurezza delle due autostrade, convocato nelle scorse settimane all’Aquila, dai prefetti abruzzesi, che ha portato il dirigente Migliorino a smentire che le arterie non sono sicure e percorribili. In quella occasione, ministro e dirigenti ministeriali hanno affermato che a rendere le autostrade più sicure la prescrizione di limitazione di traffico negli 87 viadotti con il divieto di sosta e sorpasso e di obbligo di mantenere una distanza di 50 metri tra mezzi di oltre 35 tonnellate.

Esaminando la famosa relazione Migliorino, a destare dubbi sulla stabilità delle infrastrutture sono i coefficienti di sicurezza delle pile, ovvero dei pilastri, che sorreggono la sede stradale, riportati nel documento, soprattutto alla luce di quanto scrive il dirigente del Mit, Placido Migliorino, secondo il quale “la schematizzazione dei materiali e delle sezioni resistenti è stata eseguita dalla concessionaria in maniera alquanto semplicistica prevedendo una forfettaria riduzione delle armature resistenti pari al 10 per cento, che non si ritiene aderente alle condizioni reali, in quanto non è stata adeguatamente indagata la geometria dell'attuale sezione resistente e l'effettiva presenza dell'aderenza tra i ferri di armatura e il calcestruzzo”.

Il coefficiente minimo per poter considerare percorribili ponti e viadotti, infatti, è di 1 e sui 35 riportati nel documento, 33 sono inferiori a 2 e 10 si attestano tra 1,02 e 1,20, numeri “prossimi all’unità e troppo bassi, che potrebbero essere falsati e non possiamo essere certi che in realtà scendano sotto l’uno”, ha denunciato l’ambientalista Augusto De Santis del Forum H2O, il 18 ottobre scorso, durante l’audizione in commissione Infrastrutture del Consiglio regionale d’Abruzzo, chiedendo al contempo chiarimenti all’amministratore delegato di Sdp, Cesare Ramadori, anch’egli presente alla seduta.

In un clima di tensione dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto scorso, la denuncia del movimento Nuovo Senso Civico, che in un video ha mostrato come “il calcestruzzo si sbriciola come un biscottino” e i servizi della trasmissione Le Iene, con Filippo Roma che è tornato più volte in Abruzzo per mostrare lo stato di salute dei viadotti, la relazione del dirigente del Mit, sulle risultanze delle ispezioni ministeriali e del successivo carteggio in contraddittorio, inviato da Strada dei Parchi Spa, sulla sicurezza statica e sismica dei viadotti, accresce la preoccupazione tra cittadini, pendolari e associazioni del territorio.

L’Ufficio ispettivo del Ministero ha eseguito le verifiche il 5 e 6 settembre e 1, 2, 3 e 5 ottobre, per un totale di 89 sopralluoghi di cui 87 dei 339 viadotti presenti, con una percentuale del campione ispezionato pari al 26 per cento e 2 sulle frane.

Di seguito sono riportati i coefficienti di sicurezza delle pile, calcolati dalla concessionaria in modo crescente:

Fosso Vetoio 1.02
Svincolo di Tornimparte 1.03
Colle Castino 1.08
S. Cosimato 1,12
Rampa L’Aquila Ovest 1,12
Colle Alto 1,13
Pietrasecca 1,14
Valle Intenza 1.17
Svincolo di Bussi 1.18
Piletta 1.20
Pietra Rossa 1 1.21
Pietra Rossa 2 1.21
S. Elia 1,25
SS 17 1,28
Cocullo 1.31
Costa del Mulino 1.34
Temperino 1.36
Santa Croce 1.39
Macchia Maiura 1.42
Pie di Campo 1,42
Cretara 1,43
Bagnatore 1.45
Valle Cardo 1.46
Valle di Chiocchia 1.47
Gole di Popoli 1.47
Le Monache 1.50
Vaccarini 1.50
Le Pastena 1,50
Bussi 1.54
Fornaca 1,58
San Nicola 1 1.73
Cerchiara 1,74
Ponte della Valle 1.80
Popoli 2,70
Acquasanta 3,14

Secondo l’ingegnere del Mit, “gli esiti dei sopralluoghi effettuati e i contenuti esposti nei relativi consentono di suddividere le opere ispezionate in due gruppi: con elevato e con moderato/lieve stato di degrado”.

Del primo gruppo fanno parte 26 opere: i viadotti le Monache, Le Pastena, Vaccarini e Sant’Onofrio e lo svincolo di Tornimparte (L’Aquila), Fornaca di Lucoli (L’Aquila), Pie di Campo e Cocullo (L’Aquila), Valle Intenza a Carsoli (L’Aquila), Sant’Elia e Colle Alto ad Arsoli (Roma), e Cocullo (L’Aquila), Valle Intenza a Carsoli (L’Aquila), Sant’Elia e Colle Alto ad Arsoli (Roma), Cretara a Colledara (Teramo), Cerchiara a Isola del gran Sasso (Teramo), Cannuccette a Vicovaro (Roma), lo svincolo di Bussi (Pescara), il ponte della Valle a Pescina (L’Aquila), Costa del Mulino all’Aquila, il viadotto Bagnatore a Riofreddo (Roma), San Croce a Pratola Peligna (L'Aquila), San Nicola 1 a Teramo, Pietra Rossa 1 e 2 e Valle di Chiocchia sulla A25, il viadotto di Pietrasecca, situato tra Carsoli e Tagliacozzo (L’Aquila), Macchia Maiura e Valle Cardo a Bugnara (L’Aquila).

Per i viadotti con lieve stato di degrado, Migliorino segnala: Fosso Vetoio,fiume Aterno, Raio e Genzano all’Aquila, Acquasanta a Castel Madama (Roma), lo svincolo per L’Aquila Est, Colle Castino a Colledara (Teramo), il viadotto Monito e Piletta a Tornimparte (L’Aquila), Temperino a Isola del gran Sasso (Teramo), viadotto Collarmele e Cerchio (L’Aquila), Popoli, Bussi e Gole di Popoli (Pescara), Valle Mura a Carsoli (L’Aquila) e i viadotti di San Cosimato e ss17 sulla A24.

Inoltre, “le verifiche sono state condotte utilizzando i carichi della normativa del 1962 che, per quanto detto, non sono più compatibili con le reali sollecitazioni indotte dai carichi accidentali cosi come previsto dalle attuali norme di settore. Conseguentemente, il sottoscritto - scrive Migliorino - non ha condiviso le conclusioni della Concessionaria secondo cui i viadotti possano ritenersi adeguatamente sicuri nei confronti delle azioni esterne e dei carichi permanenti”.

Dunque, secondo il dirigente del Mit “seppur limitatamente alle verifiche eseguite sulle pile, le analisi di sicurezza trasmesse dalla concessionaria non possono, a mio giudizio, ritenersi cautelative al fine di dimostrare il raggiungimento di adeguati standard di sicurezza statici nei viadotti ispezionati”, scrive Migliorino.

È di qualche giorno fa, poi, la notizia di un plico con all’interno due buste con tre proiettili, ciascuna con minacce di morte al patron del gruppo Toto, Carlo Toto, e al vice presidente del Cda di Strada dei parchi Spa dello stesso Gruppo, Mauro Fabris, recapitata per posta nella sede di Sdp a Roma, in via Vivenzo Bona.

Un gesto che i vertici di Sdp hanno preferito non commentare, ma da fonti interne si è appreso che “il fatto è da rincollare al clima avvelenato che si è creato intorno alla vicenda del falso allarme sulle condizioni di sicurezza delle due autostrade, meglio dire la spettacolarizzazione dei falsi allarmi”.

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