ROMA In Italia è Bolzano il posto dove si vive meglio - seguito da Trento e Belluno - mentre Vibo Valentia è il peggiore e la Capitale scende di 18 posizioni, dalla 67esima all'85esima. Lo rivelano i risultati dell'indagine sulla qualità della vita nelle città italiane, realizzata da Italia Oggi in collaborazione con l'università La Sapienza. La ricerca mette a nudo le difficoltà della Città eterna, prendendo in esame gli indicatori legati a lavoro e affari, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. In attesa di conoscere i dettagli su ogni singolo tema, è certo che Roma paga soprattutto l'incapacità di affrontare questioni fondamentali, dai rifiuti ai trasporti pubblici, certificata dalla stessa Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici del Campidoglio. Le valutazioni peggiori si riscontrano in riferimento a rifiuti e trasporti. Nell'ultima indagine dell'Authority, infatti, i romani hanno assegnato un voto medio di 3,5 (su 10) alla pulizia delle strade e 3,8 alla raccolta della spazzatura. Insufficiente anche il trasporto su bus e tram (4,4). Su diciotto servizi pubblici locali soltanto undici erano risultati appena sufficienti.
LO SCONTRO
Il cattivo risultato della Capitale rinfocola anche la polemica politica. Contro la giunta di Virginia Raggi l'attacco è concentrico: dalle opposizioni - Pd e Forza Italia in primis - che ne chiedono le dimissioni, all'ex sindaco Gianni Alemanno, secondo cui «cadono così nel vuoto tutti gli alibi dell'attuale amministrazione per scaricare su chi l'ha preceduta le responsabilità di questa catastrofe». Ma i pentastellati ribattono puntando il dito contro «decenni di mala gestio» e rivendicando di essere sulla strada giusta» per far ripartire Roma.
CHI SALE E CHI SCENDE
Dopo il podio, interamente occupato dal Triveneto, dalla quarta alla decima posizione si trovano città che hanno recuperato terreno rispetto all'anno scorso a parte Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione. Al quarto posto troviamo Siena, che ha recuperato sette posizioni (era undicesima), seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma, che ha guadagnato una posizione rispetto al 2017 (era settima). In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7° e 8° posto, partendo dal 18° e dal 16°. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni. Nel 2018 si conferma tra l'altro all'acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, che soffrono maggiormente. Fenomeno testimoniato, fra l'altro, proprio dal brusco scivolone di Roma, scesa dal 67° all'85° posto della classifica. Elevato il calo anche a Bari, dal 96° al 103° posto, e a Firenze, dal 37° al 54°. Torino ha perso una posizione, ed è 78esima. In controtendenza Milano che sale di due gradini, al 55° posto. Stabile invece la qualità della vita a Napoli (108) e a Palermo (106), che si mantengono sui medesimi livelli del 2017. Complessivamente, secondo i risultati della ricerca, in Italia si vive un po' meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017. Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord Est e del Centro (Roma a parte).