PESCARA Il Movimento 5 stelle riprende l'antica battaglia contro i vitalizi. Lo fa con una proposta di legge regionale (prima firmataria Sara Marcozzi) che punta ad abolire il vitalizio regionale per chi ne percepisce un altro derivante dall'attività di deputato, senatore o di parlamentare europeo. Secondo il M5S, questo potrebbe far risparmiare 10milioni di euro l'anno all'Abruzzo, assieme all'altra proposta di legge sul taglio dei vitalizi. Un provvedimento che a livello regionale farebbe seguito a quello già approvato in Parlamento su iniziativa del governo Conte. Tra l'altro, gli esponenti del M5S che ieri hanno illustrato l'iniziativa (assieme alla Marcozzi i consiglieri regionali Pettinari, Smargiassi, Mercante e Ranieri), hanno ricordato che il governo, nell'ultima stesura della bozza di bilancio, ha chiarito che alle Regioni che non provvederanno a tagliare i vitalizi non saranno più erogati i fondi per il funzionamento del Consiglio regionale, con un taglio dell'80%. Nel caso dell'Abruzzo si tratterebbe di una decurtazione dell'80% su un fondo complessivo di 25milioni. Marcozzi precisa tuttavia che i tagli non riguarderanno le voci della sanità, delle politiche sociali e dei trasporti ma solo quelli relativi al funzionamento della macchina regionale. È il ritorno della lotta alla Casta, come vengono definiti dallo stesso M5S le due proposte di legge. Ma quanti sono i politici abruzzesi che oggi percepiscono il doppio vitalizio per la pregressa attività di parlamentare e di consigliere o amministratore regionale? In tutto 7, secondo l'elenco fornito ieri. Eccoli: Luigi Borrelli, Francesco Cicerone, Tommaso Coletti, Ottaviano Del Turco, Augusto Di Stanislao, Antonio Falconio e Antonio Franchi. La legge nazionale che impone il metodo contributivo per i vitalizi regionali, si tradurrebbe in Abruzzo nel risparmio concreto di 1,5milioni di euro l'anno. «Qualora si approvasse anche la nostra legge sull'abolizione del cumulo del secondo e del terzo vitalizio - spiegano i proponenti -, il risparmio annuo ammonterebbe a circa 500mila euro. Parliamo, dunque, di un totale di 10milioni di euro per ciascuna legislatura che potrebbero essere risparmiati dai cittadini». Marcozzi fa inoltre osservare che ci sono ex politici abruzzesi che con il cumulo potrebbero percepire oltre 80mila euro l'anno, mentre l'altra proposta prevede la riduzione proporzionale dei vitalizi, sul modello già approvato dal Parlamento. «Un odioso privilegio - insiste l'esponente del M5S - che aumenta la distanza sociale con chi lavora una vita per vedersi garantita una pensione di poche centinaia di euro al mese».