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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
No al patto, i ribelli scaricano Di Primio. De Lio e Melideo bocciano ancora la vendita della farmacia. Il sindaco ormai spera solo nelle assenze del centrosinistra e M5S

CHIETI Una lettera riservata firmata dai consiglieri Udc Mario De Lio e Roberto Melideo è arrivata ieri mattina sul tavolo del sindaco Umberto Di Primio. È l'ennesima doccia fredda che arriva sulla vendita della farmacia comunale: nella lettera c'era infatti il no all'operazione, confermato e sottoscritto dai due consiglieri. A nulla, dunque, era servito l'incontro tecnico sulla questione svolto il giorno prima proprio per venire incontro a tutti i dubbi e le preoccupazioni dei due consiglieri Udc. Si pensava che quell'incontro, che comunque ha riaperto il dialogo tra il sindaco e tre "ribelli" della sua maggioranza (oltre a De Lio e Melideo all'incontro c'era anche Diego Costantini), potesse essere risolutivo, se non per un voto favorevole, quanto meno per ottenere delle astensioni in consiglio comunale, cosa che avrebbe assicurato l'approvazione della delibera. E invece De Lio e Melideo ci hanno pensato su una notte, hanno parlato a lungo con il segretario provinciale Andrea Buracchio e anche con quello regionale Enrico Di Giuseppantonio, che avrebbero cercato di farli riflettere sulle implicazioni di questa loro posizione, e alla fine hanno deciso per il no. A Di Primio che aspettava la risposta nel giro di poche ore, la lettera è stata portata a mano dallo stesso De Lio, poco prima che il sindaco andasse a Pescara per la presentazione delle Luci d'Artista, che quest'anno interesseranno anche Chieti. A Di Primio, che sicuramente non può contare sui voti degli altri due "ribelli" Stefano Rispoli e Mario Troiano, ora non resta che andare a pescare qualche astensione nello schieramento opposto, se davvero intende continuare a portare avanti la vendita della farmacia di Filippone. E intanto il tempo passa e l'operazione va chiusa entro il 31 dicembre. «Nonostante l'incontro tecnico che abbiamo avuto con il sindaco, il ragioniere capo e il segretario generale», ha detto De Lio, «siamo rimasti dell'idea che vendere la farmacia non solo non serve a nulla, ma è anche un'operazione economicamente svantaggiosa per le casse dell'ente». De Lio spiega anche che il Comune avrebbe dovuto mettere in campo una serie di misure per il risanamento dei conti dell'ente, annunciate ma non attuate. Di fronte a questa situazione, vendere o meno la farmacia, non sposta granché. Il consigliere si è riferito, in particolare, a una serie di misure che aveva elencato lo stesso ragioniere capo Franco Rispoli. Questi già a maggio scorso scriveva in un parere che «è di indubbia evidenza che la prevista vendita di una farmacia dovrà seguire la concreta realizzazione delle altre misure previste. In mancanza di ciò, non avrebbe senso procedere alla vendita, in quanto verrebbe a configurarsi un grave squilibrio che necessiterebbe di altre e più pregnanti straordinarie decisioni previste dalla normativa». Ebbene, secondo De Lio, le altre misure di cui parlava Rispoli non sono state attuate, quindi, a questo punto, vendere la farmacia sarebbe inutile, se non svantaggioso.

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