L'AQUILA Una premessa è d'obbligo: non si è trattato di una cena strategica, ordita sulla scia di un piano ben delineato, nel caso di specie con l'eventuale intento di sobillare le intese già raggiunte. Più semplicemente Silvio Berlusconi, e il fido Sestino Giacomoni, hanno avviato già da qualche tempo una campagna di ascolto di parlamentari e consiglieri regionali azzurri, per serrare le fila e ricongiungersi con i territori. Basti pensare che a tavola, ieri sera, a palazzo Grazioli, c'erano, oltre alla delegazione abruzzese, quella umbra e quella della Basilicata. Dunque nulla di specifico per l'Abruzzo.
Fatta la premessa, è però chiaro che quella di ieri sera ha rappresentato una delle ultime occasioni, di certo la più ghiotta, per tentare di ribadire la linea del partito: la triade di nomi in campo, offerta da Fratelli d'Italia per la candidatura alla presidenza della Regione, non viene ritenuta adatta. Il coordinatore Nazario Pagano l'ha già fatto più volte, de visu, proprio con Berlusconi. Ieri sera, a cena (cominciata con ritardo rispetto alle 20.30), davanti a un menù ricercato, ma semplice, è stato supportato da una pattuglia piuttosto nutrita: il deputato Antonio Martino, i consiglieri regionali Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti e l'avezzanese Emilio Iampieri. Quindi i sindaci di Chieti, Umberto Di Primio, di Avezzano, Gabriele De Angelis e Tiziana Magnacca, primo cittadino di San Salvo. La speranza della delegazione abruzzese è che Berlusconi possa farsi carico di portare l'istanza fino al tavolo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ancora da convocare. Pagano ha insistito molto con il concetto della condivisione, che sembrava una delle clausole al tempo dell'intesa siglata a favore di Fratelli d'Italia. Insomma, Forza Italia è all'ultimo tentativo sulla via di allargare quella rosa di nomi, magari alla società civile o, addirittura, aprirla ai contributi degli altri partiti della coalizione.
Oggi, o nei prossimi giorni, si saprà se il tentativo andrà a buon fine o meno. È chiaro che anche gli altri partiti, Lega in primis, attendono di sapere fino a che punto riuscirà a spingersi l'incursione azzurra, in modo da pianificare le mosse conseguenti.
LIVELLO
Il livello abruzzese di FdI negli ultimi giorni ha fatto trapelare la possibilità che l'atteso vertice nazionale potesse tenersi entro la settimana. Al momento non ve n'è grande sentore, ma ogni secondo è buono per cambiare le carte in tavola. Anche perché è nell'aria anche il primo vertice di coalizione sul territorio, a cui, pare, sarà invitato anche Fabrizio Di Stefano, deus ex machina di un polo civico che sta mietendo consensi e che ambisce ad essere l'elemento di sintesi. Solo che Di Stefano non ha alcuna intenzione di fare la quarta o quinta gamba dell'alleanza e tira dritto.